Cronaca / Tirano e Alta valle
Sabato 01 Dicembre 2018
L’economista Perotti: «Olimpiadi in Valle, un grosso errore»
«La Valtellina è stata devastata dalle infrastrutture, l’ultima cosa di cui ha bisogno è un’altra strada o altri capannoni», mentre a Bormio si può già «sciare fino ad esaurimento».
Se il presidente di Ance, Sergio Piazza, ha richiamato la classe politica alla responsabilità del rilancio, evitando l’affondo, chi l’ha invece messa apertamente nel mirino è stato l’economista Roberto Perotti, dell’Università Bocconi di Milano, che ha aperto il proprio intervento con un commento inequivocabile. «Ai politici piace tagliare i nastri dei grandi eventi o dell’alta velocità, o andare ai convegni internazionali per fare lobbying per le Olimpiadi. Ma gli interessa molto meno fare un piano per lo sport nelle periferie che tenga i ragazzi lontano dalle strade, riempire le buche, togliere i graffiti dai muri, far funzionare i treni dei pendolari. Oppure in certi casi non sono capaci di farlo. Quindi, attenti a non correre dietro ai politici». Non ha usato mezzi termini, dunque, chiamando in causa anche il Comune di Lecco sulla partita del Bione, che «in qualsiasi altro Paese europeo sarebbe un gioiello, invece è in uno stato vergognoso da anni». Basterebbero secondo lui «un minimo di buona volontà e di competenza», «in una delle città più ricche d’Italia».
L’economista non ha lesinato critiche nemmeno a Milano, che «non ha una piscina olimpionica decente» ma che sta cercando di organizzare le Olimpiadi invernali, cui Perotti è contrario. «Quale ratio ci può essere per un’Olimpiade in Valtellina? Bormio, Livigno, Cortina sono tra le zone più ricche d’Italia. E hanno già beneficiato di enormi flussi di denaro del contribuente negli ultimi decenni». Ma nemmeno sul turismo, è convinto, ci sarebbero grossi benefici. E ancora: «La Valtellina è stata devastata dalle infrastrutture, l’ultima cosa di cui ha bisogno è un’altra strada o altri capannoni», mentre a Bormio si può già «sciare fino ad esaurimento».
Quelle risorse, dunque, secondo l’economista starebbero meglio allocate sotto altri capitoli di spesa. Magari sulla rimozione dei graffiti, che «sono una disgrazia per il turismo, per l’economia, per il morale».
La conclusione è al vetriolo: «Non c’è nessun motivo razionale per fare le Olimpiadi in Valtellina. L’unico motivo è l’errore di prospettiva di tanti politici e l’ingordigia di certi imprenditori. L’Italia è già il paese europeo a maggior consumo di cemento pro capite. Non ha bisogno di più cemento. Certo non la Valtellina». Presente in sala l’assessore al Territorio e alla Protezione civile della Regione, Pietro Foroni, che si è detto d’accordo con la relazione del presidente Piazza. «È il momento di uno slancio, anche se non siamo in un periodo di grande crescita. Perché questo atteggiamento poco propulsivo non fa bene al territorio. Sul Codice degli appalti sono d’accordo col presidente. Bisogna metterci mano, a livello centrale, dove la nostra giunta lo ha fatto presente più volte. Perché le opere pubbliche sono una leva importante per dare spinta all’economia. La Regione farà la sua parte con 4 miliardi di investimenti nel biennio: 700 milioni andranno in particolare a edilizia pubblica e sanitaria, dissesto, aiuti alle imprese, viabilità e trasporti. Sarà una grande boccata di ossigeno».
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