Cronaca / Tirano e Alta valle
Mercoledì 03 Gennaio 2018
Le frasi del vescovo sul voto
È sfida sull’accoglienza
No ai leader populisti. La Lega: «Ribadiamo il no alle porte aperte a tutti»
Il Pd: «Un invito alla concretezza, assimilabile a quello del Capo dello Stato»
La chiesa, la politica, i migranti, ma anche le elezioni, l’attenzione per «chi dovrà assumere le responsabilità di governo» e guidato da quali credenziali. Con indicazioni di merito precise: «Non siano i leader populisti ad assumersi le future responsabilità di governo, lo farebbero sfruttando le rabbie e le paure della gente». Il discorso pronunciato dal vescovo Oscar Cantoni in Duomo a Como, durante l’omelia del Te Deum, la messa di ringraziamento di fine anno, ha lanciato un appello che non poteva passare inosservato. «Votate, ma non i leader populisti», questo, in sostanza, il “succo” del suo discorso. Monito su cui si è espresso lunedì, tra repliche indirette e considerazioni più generali sul tema dell’immigrazione, anche il segretario della Lega Matteo Salvini, ospite di Bormio per alcuni giorni di vacanza. «Gli italiani sono vittime di “diseguaglianze al contrario” - ha detto davanti a una numerosa platea -. Ma non importa, tanto vinciamo noi».
Dalla politica provinciale, dopo la valutazione delle parole del vescovo, arrivano i commenti dei leader dei principali schieramenti, parlano Massimiliano Romeo, commissario provinciale della Lega, e Giovanni Curti, segretario provinciale del Pd. «Durante l’omelia per la messa di fine anno il vescovo di Como monsignor Oscar Cantoni – ha precisato Romeo – ha invitato all’accoglienza e a non votare i populisti. Come Lega – ha aggiunto – siamo contrari alla politica delle porte aperte a tutti, che non risolve i problemi ma ne genera di nuovi e crea solo povertà. Ricordo che lo stesso catechismo della Chiesa cattolica invita ad accogliere ma nei limiti del possibile, allorché dice: “Le nazioni più ricche sono tenute ad accogliere, nei limiti del possibile, lo straniero alla ricerca della sicurezza e delle risorse necessarie alla vita, che non gli è possibile trovare nel proprio Paese d’origine”. Voglio rammentare – aggiunge – le parole di un altro vescovo, monsignor Armando Trasarti di Fano, che ha citato un brano delle Sacre Scritture in cui si dice espressamente: “Bisogna aiutare i lontani, senza dimenticarsi dei vicini, anzi badando a loro”. Sfortunatamente – precisa – quando si parla di povertà c’è chi ha l’ossessione degli immigrati e si dimentica dei nostri poveri. A monsignor Cantoni voglio ricordare, che siamo l’unico partito a favore della vita e a difesa della famiglia con atti concreti, votando in Parlamento contro il biotestamento, aiutando e sostenendo la famiglia. Come Regione Lombardia abbiamo adottato molti provvedimenti: dai contributi e gli alloggi per i genitori separati alla misura degli asili nido gratis, dagli interventi per disabili e anziani non autosufficienti alle molteplici iniziative quali il bonus famiglia che sostiene la natalità. Se populisti vuol dire essere dal parte del popolo e del buon senso, noi lo siamo orgogliosamente».
Curti, Partito democratico, entra nel dibattito in modo più defilato, «Credo – ha detto – che dell’appello del vescovo vadano evidenziate le parole sul “non disertare le urne” scegliendo quindi di andare a votare, assumendosi le responsabilità. Nell’omelia – ha aggiunto – la parte che invita a rifiutare il populismo la trovo, in realtà, assimilabile al monito espresso di recente anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Quell’invito alla concretezza, “a fare in campagna elettorale proposte credibili, senza affidarsi a messaggi di propaganda e slogan”. Anche perché – ha poi detto l’esponente Dem – penso stia maturando nella chiesa una certa distanza da chi predica “il rifiuto di tutto a tutti i costi”. Anche il Pontefice affronta questi temi, ma con toni più alti, e sono parole sagge. Si apre – dice poi – una campagna elettorale molto incerta, la posta in gioco è alta e da questo punto di vista il richiamo del vescovo è centrato. Per qualcuno, certo, l’invito a “non lasciarsi andare al populismo” potrebbe sembrare un po’ una invasione di campo, io sono per l’autonomia dei poteri tra Stato, Chiesa. Ma del resto – ha anche detto Curti – nessuna delle forze politiche italiane si definisce davvero in fondo, “populista o estremista”. E quindi, alla fine, monsignor Cantoni a suggerire di stare lontano da questi eccessi non danneggia nessuno».
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