
Cronaca / Tirano e Alta valle
Venerdì 04 Gennaio 2019
L’autopsia conferma: Denis ucciso nel sonno dalle esalazioni killer
Valdisotto, ieri pomeriggio l’autopsia sul giovane. Domani i funerali del 21enne morto a Capodanno. La Procura ha aperto un’inchiesta, indagini in corso.
Per avere l’ufficialità occorrerà attendere che l’anatomopatologo Paolo Tricomi consegni le proprie conclusioni al magistrato, ma dalle prime indiscrezioni trapelate sull’autopsia eseguita ieri pomeriggio al Morelli di Sondalo pare non ci siano dubbi: ad uccidere Denis Romedi, 21 anni di Cepina di Valdisotto sono state le esalazioni di monossido di carbonio scaturite dal camino della baita di famiglia, dove lui e la fidanzata Elisa Bertolina, (sua coscritta ma residente a Valfurva) ancora ricoverata al Niguarda di Milano, hanno passato la notte dopo aver festeggiato a Bormio l’arrivo del nuovo anno. Ci tenevano a stare in quella casa perchè è lì che si erano conosciuti alcuni anni fa, quando Denis diede una gran festa per il suo compleanno. Ci vorranno settimane per avere l’esito degli accertamenti disposti con l’autopsia, ma già ieri pomeriggio il magistrato ha concesso il nullaosta ai funerali che si terranno domani alle 14 e 30 nella chiesetta parrocchiale di Cepina. Il lungo corteo funebre muoverà i primi assi dall’abitazione della famiglia Romedi, che vive in via Pozzaglio 2 dove ieri sera è giunta la salma del giovane. Tanti, tantissimi i messaggi di cordoglio giunti in questi giorni alla famiglia: papà Franco - che lo ha trovato esanime in quella stanza ed ha salvato la vita ad Elisa, ormai semi incosciente -, mamma Adelia Valzer e ai fratelli Ilaria, Marina e Daniel.
Domani l’Alta Valle si fermerà per dire addio a questo suo giovane figlio. Un ragazzo d’oro, apprezzato da tutti i suoi coetanei, scoppiati in lacrime non appena saputo della tragedia, stimato sul lavoro (Levissima lo aveva voluto nell’organico dei manutentori, dopo aver visto di cosa era capace, nonostante la sua giovane età) e adorato in famiglia. A scuola si è sempre distinto con il massimo dei voti (che gli sono valsi premi e borse di studio) e nella vita aveva già le idee chiare: ristrutturare casa per andarci ad abitare con la sua Elisa. Diplomatosi all’Itis, aveva mani d’oro. Era addirittura arrivato ad acquistare macchinari da falegname per potersi costruire in proprio l’arredamento di quello che sarebbe stato il loro nido.
Un sogno che si è infranto troppo presto. L’esito dell’autopsia ha impresso un’accelerata all’inchiesta condotta dai carabinieri di Tirano che dovrà appurare le cause del cattivo funzionamento del camino. La casa di Tola, ristrutturata da pochi anni, è sotto sequestro e sino ad oggi non sono stati fatti accertamenti. Nei prossimi giorni toccherà ad un perito entrare in quella stanza e verificare il funzionamento del camino. Forse le esalazioni sono state sprigionate dal cattivo funzionamento della canna fumaria oppure dalla parziale apertura della grigia di areazione di cui sono spesso dotati i camini.
Una risposta arriverà presto, ma in qualsiasi caso non potrà lenire la ferita inferta a questa famiglia - già duramente provata in passato - da questo grande lutto.
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