
Cronaca / Tirano e Alta valle
Domenica 29 Marzo 2020
L’angoscia di Bormio
Sono già sei i morti
su 23 persone infette
Anche la storica infermiera Luciana Fumagalli. Prima di lei se n’era andato Marco Pozzi, 69 anni
Bormio
Sei decessi su ventitrè casi di coronavirus accertati fino a ieri sera nel Comune di Bormio. Un bilancio pesantissimo, quello registrato nella Magnifica Terra. Il numero di persone che rimangono in isolamento domiciliare - questo il dato diffuso venerdì sera dal primo cittadino Roberto Volpato - perché entrate in contatto con pazienti positivi, è pari a dieci.
«Ribadisco fermamente - dice il sindaco - l’obbligo di restare a casa e di uscire solo nei casi di estrema necessità: è l’unica nostra difesa per arginare l’epidemia e arrestare i contagi. Alle famiglie che stanno vivendo il lutto per la perdita dei propri cari esprimo la mia vicinanza e partecipazione al loro dolore».
E l’elenco è purtroppo davvero lungo con – in ordine cronologico – “l’ infermiera”, all’anagrafe Luciana Fumagalli, classe 1947, persona dinamica e sempre pronta per gli altri, una vita spesa per il sociale, anche tra le mura dell’ospedale ma pure fuori dove, in prima linea, ha fondato la sezione Aido di Bormio e Valli.
Poco prima di lei, sempre a Bormio, se n’è andato Marco Pozzi, 69 anni, una persona disponibile, solare, attenta ai bisogni altrui. . Nei giorni scorsi il coronavirus, sempre a Bormio, si è portato via Marco Giacomelli, Ermanno Compagnoni, Valerio Pedranzini e Luigi Dei Cas. Per tutti, stante le attuali disposizioni emesse per arginare il contagio da coronavirus, nessun funerale ma una messa esequiale al termine dell’emergenza.
© RIPRODUZIONE RISERVATA