Cronaca / Tirano e Alta valle
Lunedì 14 Marzo 2016
«L’accoglienza? Adesso è solo
un business»
La volontà della parrocchia di ospitare in loco una famiglia di profughi spacca il consiglio comunale di Grosotto. La presa di posizione di Tiziano Trinca Colonel.
La volontà della parrocchia di ospitare in loco una famiglia di profughi spacca il consiglio comunale di Grosotto. Mentre la maggioranza guidata dal sindaco Guido Patelli è sulla stessa linea del parroco don Romano Pologna, la pensa in maniera diversa la minoranza. «La parrocchia ha tutto il diritto di utilizzare le proprie strutture, ma gli immobili della parrocchia sono stati realizzati con risorse e fatiche dei grosottini - afferma il capogruppo Tiziano Trinca Colonel -. Se carità cristiana si vuol fare, si utilizzi la struttura per i grosottini o comunque per i “nos” in condizioni di indigenza. Certo con i “nos” la carità cristiana è a fondo perso, con i migranti magari incassiamo anche qualcosa, diventa business. Spero che a questo non si aggiunga poi un utilizzo di risorse pubbliche per sistemare la struttura, al danno si aggiungerebbe la beffa. Aggiungo un’altra proposta, la parrocchia dia in gestione la struttura (abitazione del rettore del santuario) a qualche ordine religioso, con l’obbligo di accogliere, qualora ci fosse, qualche indigente grosottino o comunque “nos”. Così facendo, forse, potremo anche riuscire a valorizzare un gioiello quale il santuario di Grosotto». Contrario anche un altro esponente dell’opposizione, Antonio Saligari: «In occasione del precedente Giubileo il “nostro” santuario con quello di Tirano e di Gallivaggio era uno dei tre santuari mariani della provincia di Sondrio, certamente un elemento di lustro per tutta la nostra comunità. Non voglio credere che la casa parrocchiale, realizzata col contributo e l’immenso sacrificio in tempi di restrizioni e difficoltà da tutti i nostri avi, venga utilizzata per tali fini, chissà cosa ne penserebbero i nostri avi. Non mi risulta che ci sia la fila delle altre comunità parrocchiali locali e non nel mettere a disposizione le proprie strutture. Se proprio vogliamo essere i primi, forse sarebbe meglio farlo nel valorizzare ancora di più il santuario e le sue strutture, calamitando il turismo religioso con benefici e ritorno economico per tutta la comunità. Ben vengano i contributi delle amministrazioni locali per le strutture parrocchiali, però su progetti condivisi e a beneficio in primis dei grosottini, non certo per questa finalità».
L’ex sindaco Trinca Colonel va oltre i confini grosottini: «Non comprendere, numeri alla mano, che quanto sta succedendo porterà in pochi anni l’Europa stessa a dover gestire uno scontro di civiltà che da secoli non si vedeva, è miopia politica e stupidità. Il non gestire i flussi migratori con freddezza, il voler “sembrare buoni” a tutti i costi, porterà a un disastroso e gigantesco problema difficilmente gestibile, almeno nel breve periodo».
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