Cronaca / Tirano e Alta valle
Martedì 05 Settembre 2017
La vacanza in missione: «In oratorio con i bambini, un’esperienza bellissima»
Tirano, Michela studia all’università e ha passato tre settimane nelle isole Solomon aiutando don Capelli.
C’è chi va in vacanza al mare e chi preferisce la montagna. Ma c’è anche chi ha scelto un’esperienza missionaria nelle isole Solomon. Merito della vulcanica personalità di don Luciano Capelli, il missionario di Cologna (Tirano) che da anni opera nell’isola oceanica come vescovo di Gizo. Al richiamo del monsignore questa volta ha risposto presente Michela Panizza, 21 anni, giovane studentessa universitaria di Cologna, la stessa frazione tiranese di origine del religioso.
Tre settimane a fare da animatrice all’oratorio di Gizo per un’esperienza unica. «Erano anni che don Luciano mi spronava ad andare a trovarlo alle isole Solomon, ma gli altri volontari che partivano dalla Valtellina andavano sempre nella stagione invernale e quindi io non ci potevo andare per motivi di studio. Questa estate c’è stata la possibilità di aggregarsi a un gruppo di Torino e finalmente sono volata nell’isola» racconta Michela.
Le è stato affidato un ruolo importate, quello di formare gli animatori dell’oratorio, struttura creata a Gizo come molte altre dalle idee di don Luciano e finanziate dalla sensibilità dei valtellinesi, sempre molto generosi nei confronti del salesiano.
«Abbiamo aperto per la prima volta l’oratorio - rivela Michela -. C’è stata un affluenza di una sessantina di bambini e ragazzini, la quasi totalità frequentano la vicina scuola. Loro amano molto ballare e sono state molto apprezzate soprattutto queste iniziative, ma anche i classici giochi che noi facevamo da bambini all’oratorio si sono rivelati una grande novità e sono piaciuti parecchio. La mia giornata era molto intensa, con sveglia al mattino presto». Michela ha gettato il seme, perché ora saranno gli animatori locali che hanno frequentato i suoi corsi a doversi occupare in sua assenza della proposta per i giovani.
«Un’esperienza bellissima che io consiglio a tutti - afferma la studentessa di design -, non è un luogo comune dire che in questi casi è più quello che ricevi di quello che dai. I contatti col nostro mondo iniziano adesso per i ragazzi di Gizo, alcuni hanno Facebook e si rendono conto di quello che esiste al di fuori dalla loro isola. Nei ragazzi c’è molta incertezza e preoccupazione per quello che è la loro esistenza, il futuro dopo la scuola. Stando là ti rendi conto di quanto tempo e pensieri perdiamo noi per delle banalità». Non sono mancate le emozioni supplementari, come il volo in elicottero con don Luciano. Per Michela si tratta semplicemente di un arrivederci: «Ho sicuramente voglia di tornare alle Solomon». La sua opera è appena cominciata.
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