Cronaca / Tirano e Alta valle
Giovedì 28 Aprile 2016
«La mia esperienza per Bormio»
Verso le elezioni: Matteo Bonfà, manager milanese ma bormino d’adozione, annuncia la sua candidatura. «Farò una squadra di alto livello. Basta speculazioni edilizie e consumo di territorio, troppe case invendute»,
Un gruppo nuovo, fortemente motivato, con un approccio alla politica mai sperimentato finora in Alta Valle: in questa direzione sta lavorando Matteo Bonfà, manager di un gruppo multinazionale, impegnato per presentare una compagine alle prossime elezioni amministrative di Bormio.
Finora il gruppo non è stato ancora definito - anche perché, dice Bonfà, «dovrà essere un team con la “T” maiuscola a mettersi eventualmente in lizza», ma quello che è certo sono gli incontri ed i confronti in atto con numerosi rappresentanti di diverse categorie.
Nato a Monza, spesso in viaggio per lavoro, Bonfà è di fatto bormino d’azione avendo sposato la campionessa di short track Marinella Canclini. Ha un impiego prestigioso, nessuna particolare velleità di poltrone ma è pronto, se sarà fatta una squadra doc, a mettersi in gioco.
«In un primo tempo – ha spiegato – mi sono confrontato con l’amministrazione uscente perché speravo di poter unire la nostra novità con l’esperienza di chi aveva governato per cinque anni ma, dopo quindici giorni, il sindaco Giuseppe Occhi ha bocciato l’idea. Ora sto lavorando, assieme ad un gruppo fortemente motivato, per comporre un team perché la vittoria si costruisce assieme: non è più come in passato; al giorno d’oggi non si può vincere da soli». Molto pacato ed educato, Bonfà ha un’idea alta della politica e di quei cittadini che devono considerare «un onore - ha rimarcato - il poter prendere in mano un paese. Però va fatto con umiltà, con entusiasmo e con tanta voglia di fare per la collettività».
Concretezza, semplicità, onestà e rapidità dell’agire: questi i concetti che Bonfà sta caldeggiando portando un po’ del mondo aziendale in politica, in particolare per quanto riguarda le richieste di finanziamenti. «Le difficoltà di bilancio ed i tagli dei trasferimenti dello Stato sono evidenti - rileva -. I soldi vanno cercati dove ci sono, ovvero presso le grandi multinazionali e non con la speculazione edilizia i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti dando uno sguardo alle numerose case invendute».
Gli incontri
A poco più di dieci giorni dalla scadenza della presentazione delle liste, però, nessuno a Bormio (in primis maggioranza uscente e gruppi di opposizione) ha chiuso la propria compagine: «Ci ritroveremo ancora nel fine settimana – ha spiegato – e poi vedremo il da farsi. La mia distanza attuale da Bormio non è un limite: abbiamo fatto delle riunioni in videoconferenza e, se sarò eletto, assicuro tutti che mi fermerò un po’ in primis perché ho voglia di farlo e poi perché le moderne tecnologie mi permetteranno di lavorare anche da Bormio». Un approccio diverso verso la politica, che in questi giorni sta richiamando anche persone ad oggi rimaste lontane dalla vita amministrativa.
«È una questione culturale, di mentalità. Bisogna essere orgogliosi – ha concluso – di poter fare qualcosa per Bormio e la sua gente non pensando solo a coltivare il proprio orticello come invece fa qualcuno».
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