Cronaca / Tirano e Alta valle
Giovedì 04 Aprile 2019
La ciclopedonale nel tratto Bormio-Uzza:
«È da ripensare»
Segnalazione in Procura. Per tre cittadini sarebbe preferibile un percorso sulla sponda destra del torrente Frodolfo.
Ad Enrico Pozzi, Aldo De Lorenzi e Lorenzo Spiller non piace la scelta del percorso, da parte della Comunità Montana Alta Valtellina, della ciclopedonale nel tratto Bormio – Uzza (traversa A2A).
Nei giorni scorsi i tre cittadini hanno inviato una segnalazione in Procura a Sondrio nella quale ribadiscono le osservazioni, già formulate in passato, sul nuovo tratto dell’opera previsto in sponda sinistra del torrente Frodolfo volutamente respinte – a loro giudizio - con motivazioni superficiali. «Già sono noti – hanno sottolineato - i frequenti problemi per le strade urbane ed extra urbane e qui si va a fare un nuovo tratto ciclopedonale nella zona più fredda e in ombra di tutto il Comune. Ci permettiamo di dire – hanno scritto - di avere l’impressione che non siano stati effettuati sopralluoghi nei periodi cruciali e sottovalutate le indicazioni VAS (valutazione ambientale strategica), l’esistenza di percorsi sterrati nella sponda destra soleggiata del Frodolfo, il taglio di 1.995 metri quadrati di bosco, lo spreco di denaro pubblico».
A loro giudizio sembrerebbe evidente la migliore fruibilità di un percorso su sponda destra del torrente Frodolfo, tracciato facilmente connesso alla passeggiata esistente in localita Ask e a circa 100 metri dal marciapiede in costruzione dalla chiesetta della Madonnina a Uzza. Per i tre cittadini, inoltre, alla luce dei lavori in corso per la realizzazione della tangenzialina di Uzza, «si potrebbero utilizzare – hanno rilevato - 50.000 euro (dei 400.000 previsti dalla CMAV per la ciclopedonale) da subito per realizzare la pista bassa nel greto del Frodolfo, come bretella di servizio del cantiere della strada provinciale 29 (la tangenzialina) e come primo futuro tratto della ciclabile in sponda destra».
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