Indagine Olimpiadi, il clan voleva il subappalto per un parcheggio interrato a Livigno

Sarebbe arrivata ad un passo dall’ottenere un subappalto per il movimento terra in una delle opere per le Olimpiadi invernali, ossia la realizzazione di un parcheggio interrato a Livigno, la Infrastrutture M&B, società riconducibile agli imprenditori Francesco Scirocco e Giovanni Bontempo, legati al clan mafioso dei «Barcellonesi» e arrestati cinque giorni fa in un’inchiesta del pm della Dda milanese Silvia Bonardi, condotta dalla Dia e dal Gico della Gdf.

Il nuovo particolare è emerso dalle successive indagini dopo gli arresti, firmati dal gip Fabrizio Filice. Già dagli atti dell’ordinanza, infatti, si era saputo che gli imprenditori «a disposizione» di Cosa Nostra avevano messo nel mirino quella gara, da oltre 28 milioni di euro, per la costruzione di un parcheggio interrato a Livigno (Sondrio), «bandita da Infrastrutture Milano Cortina», con tanto di opere connesse.

Dagli ulteriori accertamenti inquirenti e investigatori hanno ricostruito che la gara è stata vinta da un consorzio di Ravenna, il quale avrebbe subappaltato a tre imprese milanesi.

Queste ultime, stando alle indagini, riunite in una società consortile hanno richiesto, ai primi di luglio, l’autorizzazione ad un ulteriore subappalto sul movimento terra da affidare a due imprese, la Infrastrutture M&B appunto e un’altra riconducibile ad una persona, già emersa in una precedente inchiesta della Dda, legata ad una cosca di ’ndrangheta. Tra l’altro, Bontempo, intercettato lo scorso 18 dicembre, diceva: «Quella gara, se tu la vedi bene, è un bel lavoro, c’è un mare di movimento terra, capito?».

Intanto, nell’interrogatorio di garanzia davanti al gip Scirocco ha scelto la linea del silenzio, mentre Bontempo ha parlato dando, a quanto pare, anche qualche chiarimento ed elemento utile alle indagini. Sono entrambi in carcere per intestazione fittizia aggravata dall’aver agevolato la mafia

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