Cronaca / Tirano e Alta valle
Lunedì 17 Settembre 2018
In bici allo Stelvio per festeggiare i propri 80 anni
Elio Cola, albergatore di Livigno, supportato da due gregari vip: gli ex professionisti Noè e Saligari. Al traguardo bacio della moglie e applausi dei coscritti.
L’albergatore di Livigno Elio Cola giovedì 13 settembre si è voluto fare un regalo davvero speciale per festeggiare come sognava i suoi primi 80 anni: è salito al passo dello Stelvio in sella alla sua amata bicicletta. Un’impresa non da scherzo visto che, oltre agli anni, Elio si porta pure appresso una mole fisica non proprio da scalatore. Il fisico e la tempra da atleta oltre che nelle infinite ore giornate di lavoro in albergo aveva dimostrato di possederle anche in passato, visto che sempre in sella alla sua inseparabile bicicletta si era sobbarcato Livigno-Roma nel 1975 per partecipare all’anno santo e a conferma che la bici per lui è un’autentica fede sempre sulla due ruote aveva fatto Livigno-Lourdes nel 1993.
Certo di anni ne sono passati da quei giorni, ma proprio come i suoi tanti amici ciclisti professionisti che in questi lustri hanno scelto il suo Valtellina come quartier generale degli allenamenti- solo per citarne i più famosi Pantani, Cunego, Scarponi,- anche Elio si è allenato duramente in questi anni per essere pronto il giorno fatidico quando il cordone ombelicale che lo lega al ciclismo gli ha fatto compiere un’impresa degna dei big che hanno scritto la storia dello Stelvio sui suoi mitici tornanti. Nessuna partenza scelta dagli organizzatori della corsa rosa in un secolo di Giro d’Italia, aveva più fascino e valore simbolico per Elio della sua casa natia di Molina in Valdidentro. E così, lui che da oltre mezzo secolo è diventato un livignasco, ha scelto la casa dove ha mosso i primi passi per iniziare alle 9.45 la lunga scalata, una ventina di chilometri di salita, verso gli oltre 2758 metri dello Stelvio.
Cola ha potuto contare nella sfida con se stesso sugli infiniti tornanti rinfrescati dell’aria pungente che spira dove scende il Braulio su due gregari di lusso come i suoi amici ex professionisti Andrea Noè, lunghissima carriera da prof culminata con la gioia più grande per un ciclista italiano che è quella di aver indossato la maglia rosa al Giro d’Italia e Marco Saligari, il commissario più famoso d’Italia dopo Montalbano che al Giro ha legato la sua impresa più bella grazie al successo nella tappa di Sondrio, non male per lui che ha origini valtellinesi, e ora della corsa rosa è una delle voci più apprezzate perché fa il telecronista in moto in mezzo al gruppo durante il Giro.
Dietro il trio, altri amici di Elio che amano pedalare. Per primo davanti a tutti Elio ha tagliato il traguardo dello Stelvio alle 13,10 fra gli scroscianti applausi dei familiari, degli amici e dei coetanei del 1938 che lo aspettavano in vetta per festeggiarlo. Il bacio delle moglie sul traguardo è un privilegio che spesso non hanno neppure i campionissimi che devono accontentarsi di quello delle miss sul palco.
L’avevano intitolato “80 voglia di Stelvio” l’evento. Elio le candeline ha dimostrato di averle ancora funzionanti nel motore, piuttosto che spegnerle come ogni comune mortale di 80 anni su una torta. Da grande fondista partecipò decenni fa alla mitica Vasaloppet, maratona scandinava di sci di fondo sui binari. Ma è sempre stata la bici il suo amore, che ha trasmesso agli altri organizzando anche le prime gare ciclistiche a Livigno. Fra Elio e la bicicletta non sono mai state storie tese, ma un rapporto di amicizia che dura da 80 anni.
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