
Cronaca / Tirano e Alta valle
Sabato 03 Novembre 2018
Il Mortirolo superstar del Giro d’Italia
«È la tappa decisiva, stabilisce chi vince»
Gigi Negri, direttore del Consorzio Terziere, soddisfatto del tracciato, «Non importa dove finisce la gara, alla presentazione si parlava soltanto di quel passo».
«Il Mortirolo dimostrerà chi è uomo e chi è bambino». E se lo dice un grande campione come Chris Froome, vincitore dell’edizione dello scorso anno del Giro d’Italia, il parere è senza dubbio d’autore. Quella che giunge dall’asso britannico assomiglia a una lode sulla laurea a pieni voti che il Mortirolo ha strappato al mondo dei ciclisti.
Loro stessi sanno che salite simili sono il materiale per creare imprese da leggenda. Le parole del capitano del Team Sky, principale favorito anche per il Giro d’Italia 2019, sono musica per le orecchie di Gigi Negri, direttore del consorzio turistico del Terziere Superiore e, come libero professionista, delegato di Rcs per le tappe il Lombardia. «Si parlava solo di Mortirolo alla presentazione del Giro - rivela Negri, che era presente negli studi della trasmissione “Che tempo che fa” di Fabio Fazio, sede inedita della presentazione della Corsa rosa 2019 che prenderà il via da Bologna per concludersi a Verona -. Il Gavia è la cima Coppi del prossimo Giro (la montagna più alta), ma è stato messo in ombra dal Mortirolo, anche se per noi hanno la stessa valenza». Negri spiega anche la genesi della tappa che prenderà il via da Lovere e si concluderà a Ponte di Legno: «Da una decina di anni Ponte di Legno chiedeva di essere sede di arrivo di tappa ed era giusto accontentarla. Una volta stabilito che la tappa sarebbe giunta lì, col direttore del Giro, Mauro Vegni, abbiamo disegnato la tappa inserendo Gavia e Mortirolo insieme. Sarà la tappa che deciderà il vincitore del Giro d’Italia. Chi passerà in testa sul Mortirolo, posto a 23 chilometri dall’arrivo, sarà primo anche sotto lo striscione finale di tappa e sul podio di Verona».
Qualcuno potrebbe torcere il naso, visto che dopo un anno di assenza la Valtellina non è sede né di partenza di né di arrivo: «Sono particolari che non contano nulla - rassicura Negri - l’importante è l’effetto mediatico del Mortirolo. Si è già iniziato a parlarne durante la presentazione e se parlerà sempre. Non importa che la tappa termini in provincia di Brescia, dobbiamo imparare che i passi di montagna non dividono, ma uniscono. La tappa di martedì 28 maggio che deciderà il vincitore del Giro, che è la più importate di questa edizione della Corsa rosa, è la tappa di Valle Camonica e di Valtellina, della provincia di Brescia e di Sondrio unite».
Il Mortirolo resta il biglietto di presentazione ciclisitica della nostra Valle, ma il Giro negli ultimi anni si è divertito a inserire nelle proprie tappe quella dedicata al vino, col percorso nei territori di produzione, che quest’anno premia il Sangiovese. Parlando di vini, la Valtellina ha voce in capitolo: «Ribadisco che il sogno è quello di una cronometro da Sondrio a Teglio in mezzo alle strade dei terrazzamenti. Quest’anno il Giro Rosa femminile proverà il percorso, effettuando la cronometro da Chiuro a Teglio proprio per “assaggiare” il tracciato».
© RIPRODUZIONE RISERVATA