Cronaca / Tirano e Alta valle
Venerdì 29 Gennaio 2021
Il ministro Boccia
«Sci, l’obiettivo
è aprire il 15 febbraio»
Boccia vuole «costruire un percorso che sia condiviso per la riapertura entro il termine del Dcpm»»
Annunciato un altro passo avanti per la riapertura degli impianti a metà febbraio, ma gli operatori ormai non vogliono più parole ma certezze, e l’ottimismo non la fa certo da padrone.
Ieri il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia, in collegamento con il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, durante la riunione con le Regioni avrebbe spiegato che l’obiettivo è quello di «provare a costruire un percorso condiviso che consenta la riapertura con la massima sicurezza entro il termine del Dpcm in vigore».
Le osservazioni recepite
Il ministro ha ricevuto le linee guida messe a punto dalle Regioni, assicurando che saranno trasmesse «formalmente nella giornata di oggi (ieri per chi legge, nda) al Comitato tecnico scientifico e al ministero della Salute chiedendo una nuova valutazione tecnico-scientifica con la massima celerità».
«La Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome ha aggiornato ed approvato la propria proposta di linee guida per la riapertura in sicurezza degli impianti sciistici, tenendo conto delle osservazioni presentate dal Comitato tecnico scientifico – ha poi dichiarato l’assessore a Montagna, Enti locali e Piccoli Comuni della Regione Lombardia, Massimo Sertori -. In riferimento agli scenari del Dpcm, la proposta prevede la chiusura degli impianti delle Regioni in zona rossa e un’apertura parziale al 50% per le Regioni rientranti in zona arancione.
Dopo i diversi rinvii all’apertura e le mancate risposte, da novembre ad oggi, del protocollo presentato dalle associazioni di categoria, per gli impiantisti della Valtellina e della Valchiavenna, territorio che vive di turismo, non si tratta di una notizia cruciale e le speranze non sono molte.
«Solo un passaggio»
«Aspettiamo – si limita a dire Marco Rocca, amministratore delegato del Mottolino di Livigno, l’impianto più grosso in termini di introiti della provincia, e consigliere regionale e nazionale di Anef (Associazione nazionale esercenti funiviari), sodalizio che rappresenta il 90% degli impianti a livello nazionale ma anche provinciale -. Al momento si tratta solo di un passaggio dalla Conferenza delle Regioni al Cts, che al momento non si è espresso ancora ufficialmente. Temo siamo punto e a capo».
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