Il cuore di Mazzo: in tanti alla serata per la donazione

Se la medicina per curare la sua malattia che necessita di un trapianto fosse la vicinanza della sua gente, la solidarietà, Alex il giovane di Mazzo colpito da leucemia, venerdì sera avrebbe già trovato l’antidoto. Gli affreschi del Salone degli Stemmi di Palazzo Lavizzari raccontano la storia dei nobili, ma da venerdì sera sono testimoni anche del gesto più nobile: quello della donazione. La serata organizzata dall’amministrazione comunale di Mazzo in collaborazione con le associazioni del dono (Admo, Aido, Avis) non solo ha avuto una partecipazione di pubblico eccezionale - salone gremito , con quasi 150 persone e fuori una cinquantina che hanno seguito la diretta Facebook proposta dal Comune che resterà in rete per un mese - ma pure tante nuove adesioni. Tantissimi i giovani e varie sono state le iscrizioni alle associazioni del dono al termine della serata approfittando dell’opportunità di poter effettuare i test salivari in sala.

«E’ una gioia immensa aver avuto una risposta simile dai miei concittadini- afferma un felicissimo sindaco, Franco Saligari-. Mazzo ha 1000 abitanti e questa sera eravamo in 200 presenti. Più di così per il nostro Alex non potevamo fare. Sono contento che la serata sia servita per avere nuove adesioni alle tre associazioni del dono. Tornando al nostro Alex, col cuore speriamo che si trovi il donatore compatibile con lui il prima possibile».

Trovare un donatore non è facile come ha spiegato il giovane medico Miriam Cristiano specializzanda in oncologia, dell’università Bicocca, dipartimento di medicina e chirurgia: «Il donatore inizialmente lo cerchiamo fra i fratelli della persona che ha bisogno perché la percentuale di compatibilità fra fratelli può essere anche del 100%» - ha spiegato la dottoressa. Alex non ha questa percentuale di compatibilità con la sorella, quindi attende un donatore esterno dal nucleo familiare.

«In Italia sono ancora troppo pochi i donatori di midollo osseo e spesso il donatore compatibile lo si trova fra i donatori stranieri visto che esiste una banca data internazionale dei donatori- ha spiegato il tesoriere dell’Admo provinciale, Piero Pallavicini che è pure il presidente della sezione comunale di Sondrio dell’Avis-. Tutto comunque parte dalla donazione del sangue, senza donatori di sangue non si possono fare i trapianti».

Chi ha già donato il midollo osseo è pronto a rifarlo come nel caso di Mattia Orgnoni, 29 anni di Teglio: « Ho donato otto anni fa e sono pronto a rifarlo, invito tutti donare, basta davvero poco per aiutare chi ha bisogno». Molto applaudito anche il racconto della propria esperienza di un altro donatore di midollo osseo, il grosino Emanuele Curti che è stato chiamato a donare effettivamente: «E’ un gesto semplice, non bisogna avere paura, non ci sono rischi e la mia vita non è cambiata dopo aver donato, ho solo la grande gioia di aver aiutato qualcuno che aveva bisogno. Non so chi abbia ricevuto il mio midollo osseo, l’unico dato che mi è sto detto e che pesava 10 kg più di me».

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