Il comitato del Ranèe passa all’azione: diffida contro il sottopassaggio

Dopo appelli e inviti, ora il Comitato per la tutela e la valorizzazione della piana del Ranèe a Bianzone passa all’azione. E ha inviato una diffida agli enti competenti – in particolare a Comune di Bianzone, Regione Lombardia e Rfi – a provvedere alla revoca in autotutela degli atti amministrativi sin qui emessi che hanno espresso assenso al progetto di smantellamento di tre passaggi a livello a Bianzone nell’ambito del pacchetto olimpico con realizzazione e, in coincidenza con il piano agricolo, di un sottopassaggio carrabile. Lavori che, secondo la scheda Simico, dovrebbero partire il 28 novembre.

In sostanza la tesi del Comitato, che si è riunito in assemblea venerdì sera alla presenza di una settantina di persone, è che i passaggi a livello di Bianzone non insistono sulla ss. 38 (anzi distano 50-60 metri) come altri che verranno eliminati in provincia e, dunque, l’intervento «non è giustificato sia rispetto alle esigenze individuate a livello ministeriale, sia a quelle del territorio – sostiene -, visto che la distanza del passaggio a livello dalla ss. 38 comporta che gli spazi di sosta per i veicoli e le persone in attesa ai passaggi a livello siano già adeguati e non interferiscano con il traffico della statale».

Il Comitato, in risposta alle parole del sindaco Christian Sertorio, secondo cui «non si sarebbe potuto fare nulla, perché Rfi avrebbe proceduto comunque allo smantellamento», fa presente casi diversi: a Ponte e Chiuro dove si è ottenuto di chiudere un passaggio a livello su tre, a Poggi dove non sarà eliminato quello a Mattaboni, a Teglio dove la bretella di Boalzo non sarà fatta. «È dimostrato quindi  che le amministrazioni comunali si possono confrontare con  Regione Lombardia e con Rfi, disposta a rinunciare alla chiusura dei passaggi a livello non insistenti sulla ss. 38», afferma il Comitato che lamenta l’assenza di risposte da parte del sindaco. Il quale, da noi interpellato, replica: «Era pronta una mia missiva al Comitato – dichiara Sertorio -, ma vista la diffida pervenuta, ci confronteremo con il legale del Comune prima di qualsiasi passo».

Intanto l’assemblea ha approvato di avviare una raccolta firme contro l’attuale progetto di sottopasso e presentare un’interrogazione urgente in consiglio regionale sulla base di quanto esposto in diffida. Nel dettaglio si chiede oltre alla revoca in autotutela degli atti amministrativi, a Regione Lombardia di chiarire le ragioni per cui la giunta ha approvato il progetto in questione, non previsto nei provvedimenti di rango nazionale, al consiglio comunale di esprimere parere negativo al progetto definitivo chiedendo alle autorità competenti che venga sostituito da altro condiviso con i cittadini in grado di eliminare l’unico vero pericolo per la sicurezza, cioè l’attraversamento della ss. 38, e in grado di tutelare l’ambiente e il paesaggio agricolo del piano di Bianzone. Il che significa: un sottopassaggio anche sotto la 38.

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