Cronaca / Tirano e Alta valle
Giovedì 22 Dicembre 2016
Il Cai ha aumentato gli affitti ai rifugisti
Valfurva sbotta: «Decisione ingiusta»
Dopo aver disdettato i contratti di locazione il Club alpino ha ritoccato tutti i canoni. Il vicesindaco: «Non accetteremo passivamente. Serve un confronto pensando al territorio».
Dopo aver appreso dai giornali, e senza essere stati minimamente interpellati, la decisione del Cai Milano di cambiare le modalità di gestione dei rifugi, una decisione presa senza interloquire con il territorio».
Luca Bellotti, vicesindaco di Valfurva, comune sul cui territorio insistono ben quattro dei quindici rifugi lombardi di proprietà del Cai sezione di Milano (per la precisione il Branca, Quinto Alpini, Casati e Pizzini) per i quali il Club alpino vuole cambiar rotta, non ci sta ed invita al confronto e al dialogo. Per i rifugi di proprietà, il Cai ha deciso di intraprendere una nuova strada gestionale cercando di sfruttarli economicamente al massimo, facendoli divenire commercialmente appetibili e, di conseguenza, chiedendo affitti più alti. Ai rifugisti è stato dapprima disdetto il contratto, chiesto di presentare un progetto sulla gestione e poi dato riscontro.
Qualcuno ha abbandonato per sopraggiunti limiti d’età, qualcun altro è stato “sfrattato”. «Non vogliamo entrare nel merito dell’aumento o della diminuzione degli affitti ma una decisione unilaterale non ci sembra corretta. Occorre valutare la loro specificità, il tipo di servizio che offrono al turista ed il valore aggiunto per l’intera stazione turistica: non stiamo mica parlando di un albergo nel cuore della riviera».
La Valfurva, che annovera alcuni tra i più rinomati rifugi, mete gettonatissime sia in primavera, per gli alpinisti, che d’estate per gli escursionisti, ha da sempre posto un occhio di riguardo al territorio. «Un paio d’anni fa, come amministrazione – ha ricordato Bellotti – abbiamo approvato una delibera per sistemare, a favore del Cai Milano, alcune posizioni rimaste da troppo tempo non definite. Quello è stato, a mio giudizio, un bell’esempio di collaborazione per tenere in piedi strutture importanti per l’intera valle, il contrario di quanto è stato fatto con la decisione del Cai. In un periodo in cui tutti stanno ribassando gli affitti, qui si gioca al rialzo: ripeto, magari è la giusta direzione ma prima di decidere vanno fatte attente e ponderate valutazioni con i diversi attori del territorio, senza dimenticare le amministrazioni comunali che forniscono anche una serie di servizi per poter raggiungere i rifugi in quota».
Come per la rinomata strada dei Forni, negli anni sempre sistemata dal comune, via di transito regolamentata solo da un paio di stagioni estive con il pagamento di un ticket che permette di introitare risorse da investire sempre e comunque nella manutenzione e nella messa in sicurezza della strada.
«Non possiamo di certo permetterci - ha rilevato il vicesindaco – che i rifugi vengano abbandonati per le tariffe troppo alte. I rifugi del Cai Milano in Valfurva sono preziosi, hanno delle ben precise peculiarità che vanno rispettate: occorre allargare il ragionamento e valutare attentamente tutti i pro e i contro. Come comune non possiamo accettare passivamente quanto detto dal Cai».
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