Cronaca / Tirano e Alta valle
Domenica 24 Marzo 2019
I Giochi olimpici aiuteranno i conti
Gli analisti dell’ateneo “La Sapienza” non hanno dubbi nel sostenere con i numeri l’utilità dell’evento. L’organizzazione produce un aumento medio di circa 5.500 unità di lavoro, con picco nel 2026 pari a oltre 8.500.
I conti tornano. Se Milano-Cortina dovessero organizzare le Olimpiadi invernali nel 2026, ci sarebbe un saldo economico chiaramente positivo per lo Stato. Senza dimenticare che la candidatura vede la Valtellina recitare un ruolo di grande protagonista.
Un saldo positivo almeno stando allo studio sull’analisi di impatto economico-finanziario commissionato dal governo all’Università “La Sapienza” di Roma, secondo cui «i Giochi invernali contribuiranno positivamente alla crescita dell’economia: gli incrementi del Pil tra il 2020 e il 2028 vanno da 93 a 81 milioni di euro annui. La crescita cumulata del prodotto raggiunge un massimo di circa 2,3 miliardi nel 2028».
Lo studio ha «ampiamente verificato che le uscite dell’Amministrazione Centrale per finanziare i Giochi 2026 sarebbero compensate dagli introiti diretti e indiretti connessi alle attività sviluppate attorno ai Giochi nel periodo 2020-2028».
Nello specifico, «i Giochi invernali contribuiranno positivamente alla crescita dell’economia nel suo complesso. Rispetto agli andamenti tendenziali, la maggiore crescita è concentrata negli anni 2024 e 2026 e tende a esaurirsi nel 2028. Tra il 2020 e il 2028 si rilevano variazioni positive sostanziali dell’occupazione. Il picco massimo si registra alla fine del 2026 con un aumento di oltre 8500 unità di lavoro a tempo pieno». Ancora, «l’aumento cumulato delle entrate fiscali prodotto dall’evento dovrebbe essere pari a circa 600 milioni di euro.
Gli investimenti previsti sono pari a circa 346 milioni per la realizzazione dei villaggi olimpici e dei media center, nonché per gli interventi specifici su impianti sportivi esistenti e la realizzazione di nuove strutture. I costi di gestione previsti per la realizzazione dell’evento sono pari a 1.170 milioni. Il costo contabilizzato per le Olimpiadi invernali organizzate a Torino nel 2006 era stato di 1.229 milioni. Ai costi di gestione vanno sommati 415 milioni a carico dell’amministrazione centrale, di cui 402 milioni per le spese in materia di sicurezza.
Già a partire dal 2020 si registrano aumenti significativi del prodotto e dell’occupazione. Il picco in termini di Pil si registra nel biennio 2025-2026, con un aumento medio pari a 350 milioni annuali. Al 2028 il Pil cumulato aggiuntivo prodotto dall’evento risulta pari a circa 2.300 milioni di euro. Rispetto al tendenziale, l’organizzazione delle Olimpiadi produce un aumento medio di circa 5.500 unità di lavoro equivalenti a tempo pieno, con un picco nel 2026 pari a oltre 8.500 unità. Le entrate fiscali connesse all’organizzazione dei Giochi olimpici sono superiori alle spese negli anni precedenti all’evento e poco al di sotto del totale delle somme stanziate dopo due anni dallo svolgimento. In particolare, la stima delle entrate fiscali cumulate nel 2028 è pari a 601,9 milioni, mentre il totale delle spese previste per le amministrazioni centrali è pari a 415 milioni, con un saldo positivo pari a 186,8 milioni.
«Con Giancarlo Giorgetti ho parlato della valutazione che è stata fatta dall’Università La Sapienza di Roma e ci ha anticipato che alcune spese che avremmo dovuto sostenere noi probabilmente saranno sostenute direttamente dallo Stato. Come ad esempio quelle per la sicurezza». Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, a margine di una manifestazione ambientalista in piazza Duomo a Milano, parlando della candidatura Milano-Cortina a ospitare i Giochi olimpici invernali del 2026 e della valutazione che è stata fatta dall’università di Roma. «Ora pensiamo a vincere, non sono i soldi che contano - ha concluso -. Se portiamo a casa le Olimpiadi, poi i soldi si trovano. Si spenderà molto, molto meno di quello che si è sempre speso», per questi eventi.
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