Cronaca / Tirano e Alta valle
Martedì 26 Gennaio 2016
I contributi per i pascoli
«Occupati ma non curati»
L’appello del sindaco
Assemblea degli allevatori della Valgrosina. Dalla Regione ogni anno 200mila euro
C’è una Valgrosina virtuale nella quale sembrerebbe emergere una cura quasi totale dei pascoli. Sulla carta, ma solo lì, tutti i pascoli che il Comune possiede sono curati dai privati, che hanno da secoli in utilizzo gratuito dal Comune ampie porzioni di territorio per il cosiddetto “uso civico” che solo una volta rappresentava un’esigenza reale ovvero pascolare gli animali di proprietà vicino alla baita. Ad una mappa di occupazione simile del pascolo dovrebbe corrispondere una fotografia ben precisa: territorio curato, senza l’avanzare del bosco. Ma le realtà è diversa con tanto pascolo che è curato solo sulla carta, ma invece è abbandonato nonostante chi pascoli gli animali di proprietà benefici di contributi economici che, parola del sindaco, Antonio Pruneri, sono rilevanti: «A Grosio ogni anno giungono dalla Regione circa 200mila euro per chi pascola il bestiame». Sulla carta quindi il pascolo comunale è interamente salvaguardato come dimostra pure l’importo economico per pascolare bovini, ovini e caprini. Ma chi frequenta la Valgrosina nota il degrado ambientale e allora il sindaco ha convocato in sala consiliare contadini e allevatori che monticano la Valgrosina per trovare una soluzione comune contro l’abbandono di prati e pascoli.
«Coloro che ricevono i contributi per il pascolo degli animali in Valgrosina ne hanno pienamente diritto - spiega il primo cittadino - Abbiamo però constatato che in tanti privati hanno richiesto ai tempi molti più ettari di quelli che sono necessari per pascolare il bestiame che posseggono. Visto che il contributo economico che ricevono dipende da un parametro regionale fissato in tot ettari per animali esclusivamente di proprietà, chiediamo che la parte di pascolo che non viene utilizzata sia ridata al Comune anche perché non “produce” contributo all’allevatore». Queste porzioni di pascolo occupate solo sulla carta sono una beffa per il Comune che si trova nella paradossale situazione di non avere sulla carta i tanti ettari (necessari affinché il pastore professionista possa ottenere i contributi economici) per ottemperare all’abbandono dei pascoli, ovvero darli in gestione ad un pastore professionista per pascolare un gregge numeroso in maniera di assicurare la pulizia del territorio. « L’assurdo - afferma il sindaco - è che non ci manca l’erba da far brucare nei pascoli, ma gli ettari di pascolo da dare in gestione al pastore, perché risultano occupati virtualmente seppur abbandonati nella realtà. Il Comune non ha le possibilità di obbligare un allevatore a restituire il pascolo che non cura, quindi speriamo nel buon senso». Per quanto riguarda invece lo sfalcio dei prati in Valgrosina il Comune ha minacciato l’applicazione del regolamento che prevede sanzioni economiche se il privato non falcia fino a 50 metri dalla baita, a 3 metri dal confinante.
© RIPRODUZIONE RISERVATA