Cronaca / Tirano e Alta valle
Martedì 27 Marzo 2018
I campanili dell’Alta Valle svettano sulle pagine di Rakam
Bormio, quattro immagini ricamate con dovizia di particolari e con l’uso di puntia nche molto complessi.
Le falde del campanile a punto erba, le finestre invece sono a punto quadro. Per delinearne i contorni slanciati si va di punto stemma e punto filza ripassato con sopraggitto. Facile a dirsi, soprattutto guardando il disegno decalcabile allegato alla rivista, ma ognuno dei quattro (ri)quadri proposti dall’associazione Bormio Ricama, sono delle vere e proprie opere d’arte, curate nei minimi particolari e così realistici da sembrare dei dipinti.
Davvero una bella soddisfazione per il gruppo di ricamatrici dell’Alta Valle che non solo è riuscita a coinvolgere anche giovani e giovanissime adepte, ma ha saputo fare del ricamo un mezzo efficace per fare conoscere il territorio. E la pubblicazione sull’ultimo numero di “Rakam” ne è la prova.
Ricami storici
Nella sezione “ricami storici” vengono proposti quattro disegni dell’associazione. Il primo è quello di un edificio simbolo: l’antica chiesa di San Bartolomeo de Castelàz, di origini medievali e - un tempo - annessa ad un castello di cui non vi è più traccia. La chiesetta fu l’unico edificio ad essere risparmiato dalla paurosa frana del 1987 che risalendo sul lato opposto della valle spazzò via la piccola frazione di Aquilone.
Il secondo quadro ricamato raffigura il santuario della beata vergine di Caravaggio, a Oga di Valdisotto, datata 1718. Una chiesetta dai contorni massicci, situata tra i prati e “affacciata” su Bormio. Il terzo ovale ricamato ripropone invece la chiesa di Santa Maria Assunta a Cepina, benedetta nel 1356 e poi ampliata verso la fine del XV secolo; quarto e ultimo quadro, quello dedicato alla chiesa di San Gallo a Premadio, con il suo campanile che sembra bucare il cielo e la facciata scrostata riprodotta con un punto Rodi scambiato. Bellissimo anche l’acciottolato realizzato con una serie di punti slanciati disposti in modo irregolare mentre il vialetto lastricato è riprodotto a punto piatto e punto indietro.
Quest’ultima tela è stata ricamata da Gabriella Lazzeri, mentre la chiesa di Cepina è opera di Elena Pedranzini; Silvana Cavazzi si è invece occupata del santuario di Oga e Marisa Rezzoli ha disegnato e ricamato San Bartolomeo.
Non è la prima volta che le “ragazze” di Bormio Ricama lasciano tutti a bocca aperta: le mostre da loro allestite, i concorsi di ricamo organizzati (l’ultimo quello ispirato all’erbolario storico Fabani) coinvolgendo appassionate da tutt’Italia, insomma, la loro passione è contagiosa e attira un pubblico a cui piace un’arte raffinata ed elegante, che sa sfidare il tempo senza mai subirne il peso. Che dire, meglio di mille depliant pubblicitari.
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