Cronaca / Tirano e Alta valle
Martedì 02 Luglio 2019
«Giochi, occasione anche per il Morelli»
Livigno, secondo il vice sindaco Remo Galli le gare devono offrire l’opportunità di rilanciare la struttura di Sondalo. E poi parla del villaggio olimpico: «Al termine per almeno due terzi verrà smontato, presto un’assemblea in paese».
Il vice sindaco di Livigno e vice presidente della Comunità montana Alta Valtellina di Bormio, Remo Galli, sceglie la strada del pragmatismo in direzione delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. «La considero davvero una occasione unica, irripetibile. Ora dovremmo metterci al lavoro per far sì che diventi una grande opportunità per tutto il nostro territorio: Livigno, Alta Valle, Valtellina e vicina Svizzera. Infatti credo che siano le Olimpiadi non di un singolo Paese, ma di un intero territorio alpino oltre i confini nazionali. Ho subito condiviso lo spirito di questa Olimpiade - aggiunge l’amministratore -, che sarà la prima in assoluto con un cuore green e quindi sarà attenta al nostro ambiente e anzi contribuirà a migliorarlo. Questa sarà la vera sfida, una Olimpiade sostenibile”, insieme a molti altri sogni che vorremmo vedere realizzati».
Molteplici i desideri che Galli vorrebbe vedere esauditi entro quel fatidico 2026. «La Valtellina ha bisogno di una viabilità nuova, innovativa, che porti la continuazione della tangenziale di Sondrio (credo che sia l’unico caso al mondo dove una tangenziale arriva su un passaggio a livello), la tangenziale di Tirano, avere il supporto economico per riqualificare treni e ferrovia, guardando anche e soprattutto verso il Nord Europa».
Livigno ospiterà le gare di snowboard e freestyle. Le piste ci sono, resta da fare il resto. «A Livigno mi piacerebbe che riuscissimo, attraverso le Olimpiadi, a riqualificare il nostro territorio, dal punto di vista ambientale. Dove oggi c’è un silos in zona Aquagranda vogliamo realizzare un bel parco, dove c’è il parcheggio della Mottolino sulla piana, vogliamo fare un garage interrato che consenta di mettere il verde dove ora ci sono le auto. Poi ci sarà la sfida del collegamento tra i versanti che permetterà, ai nostri turisti, di lasciare l’auto in albergo e usare un impianto nuovo e innovativo per spostarsi da un versante all’altro sia in estate che in inverno, migliorando la vivibilità. Il villaggio olimpico per almeno due terzi verrà smontato completamente e mi piace molto l’idea che venga tenuto a Milano dalla Protezione civile per essere pronto in caso di emergenze in tutta Italia. Sul resto vedremo con i nostri cittadini di Livigno cosa fare, sempre con la massima attenzione al nostro territorio. Presto faremo un incontro pubblico per iniziare a ragionare con la nostra gente, senza preconcetti».
Secondo Galli, Olimpiade significa anche nuova linfa per l’ospedale Morelli di Sondalo: «C’è la voglia di tutta l’Alta Valle di sostenere che l’ospedale di Sondalo diventi un punto centrale e che si torni a credere in questo ospedale come centro sanitario fondamentale per la nostra gente. Quindi ci piacerebbe spingere per far sì che reparti di eccellenza vengano sviluppati nuovamente, come la medicina dello sport o l’ortopedia e molto altro. Tutto sarà più facile con la prospettiva olimpica, ma con il fine che poi una volta finiti i Giochi invernali il tutto resti per i nostri cittadini di montagna».
L’amministratore livignasco ha già individuato l’avversario, la burocrazia: «Spero che ci sia uno snellimento della burocrazia, perché non possiamo aspettare 10 anni per un impianto di sci, per una strada e quindi confido si metta mano a una semplificazione seria e urgente che permetta di arrivare pronti al 2026, che da oggi è li dietro l’angolo. Dobbiamo correre e fare le cose per bene. Sono sicuro - aggiunge Galli - che la Valtellina intera saprà dimostrare ancora una volta, che siamo in grado di organizzare questi eventi che permetteranno anche di aumentare il percepito delle nostre località e quindi migliorare la qualità, e anche i margini per i nostri operatori. A mio modesto parere, le parole chiave di queste Olimpiadi dovranno essere ambiente, sostenibilità, viabilità e sanità. Io per quello che potrò fare, nel mio piccolo, vorrei un’Olimpiade che certo ci porti sul tetto del mondo, ma che abbia come fine fondamentale e assoluto quello di migliorare la vita e i servizi di noi gente di montagna che ci viviamo da sempre e ci vivremo anche dopo il 2026, soprattutto per i nostri giovani che sono il nostro futuro. Io mi batterò per questo».
La vittoria di Losanna fa, infine, tracciare il primo bilancio: «Sono molto felice. È una sfida iniziata due anni fa che ora ci ha visto vincere tutti assieme. Un grazie particolare a tutti gli amministratori dell‘Alta Valle che sono stati uniti e alla Regione nelle persone di Antonio Rossi e Massimo Sertori, che ci hanno sostenuto in questa sfida storica e sono sempre stati al nostro fianco. Un grazie anche al presidente del Coni, Giovanni Malagò, e al sottosegretario Giancarlo Giorgetti, che hanno sostenuto in modo perfetto questa sfida da Roma, e hanno dimostrato di essere capaci e molto seri e questo credo che il Cio lo abbia percepito».
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