Filmato un lupo vicino alle case di Bormio

L’avvistamento. Un automobilista se l’è trovato davanti martedì mentre transitava in località San Gallo. La Polizia provinciale: «Non c’è un branco in Valle, è un esemplare isolato. Nessuna predazione segnalata».

Quattordici secondi di pura emozione. L’auto rallenta e il conducente filma un lupo che cammina nel prato lì vicino; l’animale si ferma per qualche attimo, guarda dritto verso l’uomo prima di allontanarsi tranquillo. In sottofondo l’autoradio trasmette “Se ti potessi dire” di Vasco Rossi. La conferma al 100% che davvero di un lupo si tratti la si avrà soltanto se saranno trovate e analizzate tracce organiche, ma dall’aspetto parrebbe davvero un esemplare di lupo italiano, e non un cane, quello immortalato nel video (divenuto virale ieri sui social) girato con un telefonino martedì sera poco dopo le 20 da un uomo della zona in località San Carlo a Bormio, non lontano dalle case.

A confermarlo diversi esperti. A partire dal comandante della Polizia provinciale Graziano Simonini. «Si direbbe proprio un lupo - conferma -. Era da solo e non ci sono branchi in Valle. Nessun allarme. E soprattutto nessun rischio per la gente, visto che il lupo è un animale molto elusivo: non è facile vederlo, incontrarlo, men che meno avvicinarlo per l’uomo. Considerato che ormai ha nevicato in quota e le greggi sono state già riportate a valle dagli alpeggi, direi che non c’è motivo di preoccupazione. E non ci sono state predazioni sospette nella zona». «Nei giorni scorsi - precisa Maria Ferloni, tecnico faunistico della Provincia - è stata trovata la carcassa di un capriolo, ma non era in condizioni tali da poter prelevare campioni salivari per le analisi, per accertare da chi sia stato predato».

Che però l’animale filmato a Bormio possa davvero essere un lupo è assolutamente plausibile. «Si tratta di una presenza ormai consolidata nel Bresciano e nella vicina Engadina - sottolinea Ferloni -. Quello che si vede nel video ha tutte le caratteristiche del lupo. E anche il fatto che non si allontani subito, quando l’auto si avvicina, non è un motivo sufficiente per ritenere sia un cane. Non è un comportamento così insolito».

«Noi in Valle da qualche anno abbiamo il “nostro” lupo nelle Orobie, in zona Belviso - prosegue il tecnico faunistico -. Non sarebbe così strano che un esemplare dai territori vicini alla Valtellina fosse arrivato a Bormio».

«In Valle non c’è evidenza della presenza di branchi di lupi - spiega Luca Pedrotti, coordinatore scientifico del Parco dello Stelvio e referente tecnico faunistico della Provincia di Trento -. C’è un branco in Alta Valcamonica, transprovinciale fra Trento e la provincia di Brescia. Direi però che difficilmente quello visto a Bormio arriva da lì: l’area dove è stato filmato, la piana tra Bormio e Premadio, non rientra nell’home range (lo spazio vitale e d’azione, Nda) di questo branco. Il filmato girato è di buon dettaglio e sembra proprio si tratti di un lupo per una serie di caratteristiche: mantello, struttura, spostamento verso la parte anteriore dello sviluppo del corpo. La certezza l’avremo però solo quando riusciremo a raccogliere qualche campione organico».

Proprio per questo ieri (dopo la segnalazione di un altro avvistamento sempre nella zona di Bormio) è stato fatto un sopralluogo da parte dei carabinieri forestali. «L’animale ripreso nel video non scappa subito quando l’auto si avvicina - prosegue Pedrotti -, ma la posizione in cui tiene la coda è quella di un animale comunque in allarme, spaventato, preoccupato. La tiene tra le gambe, molto schiacciata». E anche lui concorda: «Non è assolutamente strano imbattersi nei lupi sulle Alpi. Passaggi di esemplari in Alta Valle sono testimoniati anche negli anni scorsi: non è una novità assoluta. C’è un branco riproduttivo a Nord della Valtellina, in Svizzera. Ce ne sono due in Trentino. Rientra ormai nelle possibilità normali incontrare un lupo». «Per l’uomo nessun rischio - precisa -. Per greggi e altri animali la presenza del lupo sulle Alpi è una sfida da affrontare e verso la quale Regione Lombardia si sta attrezzando. Bisogna fare di tutto per minimizzare il rischio, per riuscire a far convivere il predatore con la zootecnia».

Tracce di predazione di lupi in Alta Valle comunque al momento non ne sono state trovate. «Nei giorni scorsi - conclude Pedrotti - è stata trovata la carcassa di un capriolo femmina, ma non abbiamo elementi per attribuire la morte di quell’animale e di un cervo trovato stamattina (ieri per chi legge, Nda) a Valdidentro a una predazione da parte del lupo. Probabilmente quegli animali sono morti per cause loro e poi sono stati consumati da volpi e corvi. Possiamo dirlo con certezza quasi assoluta per il modo in cui la carcassa è stata consumata».

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