Cronaca / Tirano e Alta valle
Venerdì 30 Settembre 2016
Festa dell’Apparizione, mille in basilica
Il vescovo Diego Coletti ieri mattina ha celebrato la messa 512 anni dopo l’evento miracoloso
Gli ottocento libretti che i sacerdoti del santuario avevano stampato perché i fedeli seguissero la messa per il 512esimo anno dell’Apparizione della Madonna al beato Mario Omodei, ieri mattina alla basilica della Madonna di Tirano, sono andati esauriti nel giro di pochi minuti.
Oltre un migliaio di persone non ha voluto mancare alla “Festa dell’Apparizione” celebrata, come tradizione, con la presenza del vescovo durante la celebrazione di metà mattino. La giornata calda e il sole hanno consentito di svolgere la funzione sul sagrato (deviata la viabilità in area industriale), dove pellegrini di tutta la provincia e della vicina Svizzera sono accorsi per l’importante ricorrenza. Il vescovo Diego Coletti prima di cambiarsi per la messa è passato per la piazza e tanti lo hanno fermato per augurargli buon compleanno (ha compiuto 75 anni qualche giorno fa). Poi un momento di raccoglimento e il corteo dei sacerdoti ha aperto la celebrazione eucaristica. Il rettore del santuario, don Gianpiero Franzi, ha ringraziato i vescovi don Antonio Napolitano e don Luciano Cappelli per la presenza, i devoti, i pellegrini e gli ammalati presenti, tanti in sedia a rotelle accompagnati da volontari e Croce rossa.
«Nell’anno giubilare hanno varcato la Porta Santa più di 20mila persone che si sono riconciliate con se stesse – ha affermato il rettore – È successo qui dove 512 anni fa la Vergine Maria ha posato i suoi piedi e ha chiesto che si edificasse questa oasi di preghiera». La messa, accompagnata dai canti del coro parrocchiale, è stata seguita con attenzione dai fedeli. Al vicario di Tirano, don Tullio Schivalocchi, il compito di leggere le pagine del vangelo di Giovanni riguardanti le nozze di Cana, commentate dal vescovo. «Il significato della vita sta nello svuotarci della nostra acqua, perché Dio ci riempia di vino buonissimo facendoci diventare qualcosa che rallegra - ha spiegato monsignor Coletti riferendosi al brano -. Siamo gente umile con i nostri limiti, ma se obbediamo alle parole del Signore qualcosa cambia». Il vescovo ha rimarcato che il rapporto di noi uomini con Dio non deve essere fatto di paura o di calcolo, deve essere un rapporto di amore gratuito, di qualità. Maria, nel passo del Vangelo, con uno sguardo da madre che capisce e prevede, ordina ai servi: «Qualunque cosa vi dica, fatela».
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