Cronaca / Tirano e Alta valle
Mercoledì 14 Settembre 2016
Esuli, ex albergatore di Grosio offre il proprio hotel
Il proprietario del Capriolo ammette: «È vero, mi sto interessando». Il sindaco: «Ci rifletta per bene, non facciamo ghetti»
È bastato un semplice gesto, ovvero che il proprietario Gabriele Maffi segnalasse agli organi competenti la propria disponibilità ad ospitare dei profughi nell’ex struttura alberghiera “Capriolo” di via Milano a Grosio, ora trasformata in appartamenti, per far scatenare un’ondata di no in paese.
Sorpreso dal clamore Maffi si limita a poche parole: «Mi sono interessato per ospitare i profughi, ma è ancora tuo precoce, non c’è nulla di concreto». Di fatto, in realtà, si è tenuto pure un incontro in Comune col sindaco Antonio Pruneri, che invita il proprietario a riflettere: «Per poter ospitare i profughi, la sua struttura, composta da tre appartamenti, deve per forza subire un importante investimento di parecchie migliaia di euro e quindi prima di spendere si garantisca che l’ospitalità abbia tempi lunghi che possano giustificare l’investimento iniziale».
Essendo disponili tre appartamenti, almeno una decina, ma probabilmente anche di più, gli immigrati che potrebbero essere ospitati al Capriolo ed è proprio questo aspetto di concentramento di tanti stranieri in una sola residenza a preoccupare il sindaco: «Già in passato il Comune di Grosio ne ha ospitati nell’appartamento comunale di via Roma, attualmente in ristrutturazione e non ci sono stati problemi. Anzi, dopo una diffidenza iniziale da parte della popolazione, gli ospiti poi si sono perfettamente integrati e sono stati ben voluti. Ma la situazione che si verrebbe a creare con l’insediamento di molte persone sarebbe diversa. Non vorrei si formasse un ghetto. Tanti in solo posto andrebbero ad indispettire la popolazione grosina, che sicuramente sarebbe contraria anche solamente per pregiudizi culturali. Sarebbe diverso avere lo stesso numero di profughi ma distribuiti in punti diversi del paese, divisi in piccoli gruppi di tre o quattro. Il Comune ribadisce la propria disponibilità ad ospitare nel proprio appartamento una famiglia, come sta facendo la parrocchia di Grosotto, ma non un gruppo numeroso al Capriolo».
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