Cronaca / Tirano e Alta valle
Venerdì 25 Novembre 2016
È l’ultimo mulino di Aprica, sarà recuperato: ecco come diventerà
In primavera inizieranno i lavori di recupero per realizzare un struttura con valenza didattica. Il Comune ha ottenuto un finanziamento della Fondazione Cariplo su una spesa complessiva di 320mila euro.
Il complesso del mulino di Plaz di Aprica, unico mulino rimasto nella località, sarà sistemato e trasformato in un luogo di visite con un’aula didattica. L’annuncio che i lavori partiranno in primavera viene dal sindaco, Carla Cioccarelli.
«Siamo riusciti a ottenere un finanziamento da parte della fondazione Cariplo, che inseriremo nella prossima variazione di bilancio - spiega Carla Cioccarelli -. Esulto per questo risultato perché, oltre all’aspetto storico di recupero dell’ultimo esempio di mulino, lasceremo una testimonianza per il futuro e le nuove generazioni, oltre che un’opportunità in più per i turisti». Al suo interno, il “muliné” (l’ultimo fu Pietro Sciarmella) ha lasciato nel 1977 tutto il suo corredo: attrezzi, vestiti, valigie, suppellettili d’annata, lettere e ricordi. Ed è per questo motivo che l’attuale amministrazione comunale ha deciso che l’edificio diroccato possa e debba diventare una risorsa. Costo del progetto 325mila euro. «Attraverso il suo recupero e la riqualificazione dei terreni circostanti può essere rigenerato un “piccolo mondo antico”, creando una sorta di parco tematico che rispecchi l’autenticità della montagna locale di prima del 1960 - spiegano i progettisti Fulvio Santarossa e Nadia Andreis -, uno spazio rimasto integro, ancorché degradato, che divenga ora valore aggiunto dal punto di vista sociale, culturale, turistico e del paesaggio. Si tratta, del resto, di un’area del tutto irripetibile, poiché non esistono sul territorio comunale altre testimonianze così eclatanti del passato contadino. Risulta fondamentale il collegamento con la vicina baita degli alpini, attraverso un’area verde terrazzata, che costituirà una sorta di parco tematico.
Un biglietto da visita per il territorio, a dimostrazione che Aprica ha imboccato con decisione una strada in controtendenza rispetto a processi di banalizzazione del paesaggio che hanno caratterizzato gli ultimi decenni del secolo scorso». In particolare, è prevista la realizzazione di un canale di derivazione che permetta di derivare l’acqua dal torrente Aprica a monte del mulino e di restituirla a valle dello stesso. L’intervento verrà realizzato parte riscoprendo il vecchio canale, che nel corso degli anni è stato tombato, e parte ricostruendo ex-novo il percorso. «L’area circostante sarà livellata, in modo da ricreare dei terrazzamenti in cui vengono rimessi a coltura i cereali tradizionali come frumento, grano saraceno, segale e granoturco - proseguono i progettisti -. Verranno realizzati dei percorsi pedonali che consentano di percorrere le aree di pertinenza del mulino. Lungo il lato nord si realizzeranno delle piantumazioni, allo scopo di schermare i retrostanti condomini; in prossimità del mulino si pianterà, infine, un sorbo dell’uccellatore, tipico albero dall’alto valore paesaggistico e tradizionale».
Partner del progetto la scuola con il dirigente scolastico, Maurizio Gianola, e il Cai con il presidente Lorenzo Della Moretta, cui vanno i ringraziamenti del sindaco. «Grazie anche alla famiglia Della Moretta “mulinèr” che ha messo a disposizione per il restauro pezzi derivanti da un mulino diroccato di Ganda - conclude il sindaco -. Nel progetto sarà coinvolta anche la fondazione Fojanini per la riqualificazione ambientale e agricola esterna».
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