Cronaca / Tirano e Alta valle
Sabato 13 Gennaio 2018
Dopo la valanga sale la preoccupazione
per i pendii a nord
L’indice del pericolo scende da tre a due ma si teme per il distacco di lastroni ghiacciati. Soprattutto al di sotto dei 1.800 metri di quota.
Non ha ancora un volto il presunto pirata delle piste che giovedì, poco prima di mezzogiorno, ha tagliato il versante della ski area di Bormio sopra la pista “Bimbi al Sole” provocando una valanga di 70 metri, scesa a valle per circa trecento metri con uno spessore nella zona del distacco di 1,70 metri di neve, date le fitte precipitazioni dei giorni scorsi.
Una massa di neve imponente che per fortuna, anche grazie alle doppie precauzioni attivate dalla società Impianti Bormio, non ha determinato alcuna conseguenza alle persone anche se ha messo in serio pericolo pure i numerosi soccorritori accorsi alla ricerca di possibili persone sepolte dalla valanga. Nessun ferito e nessun disperso – e questo è quello che conta – anche se, sulla “testa” di qualcuno, pesa il reato di valanga colposa. «Testimoni oculari sia tra gli sciatori che tra i dipendenti della Società – ha commentato il direttore di Bormio Ski Pasquale Canclini – hanno dichiarato la presenza di uno snowboarder, in una zona vietata che, con il suo comportamento imprudente, avrebbe determinato la caduta a valle della valanga. È stata fornita anche una descrizione abbastanza precisa e, in un primo momento – ha rilevato ieri Canclini – sembrava ci fosse anche un sospettato ma, in assenza di prove certe, sembra sarà impossibile identificare l’autore di quel gesto sconsiderato e pericoloso».
Da parte di tutti gli operatori – da quelli del centro nivometeo di Bormio, agli addetti sulle piste, agli amanti della montagna - l’appello a rispettare le regole e ad utilizzare gli accorgimenti necessari onde non incappare in qualche valanga. E se oggi il pericolo valanghe segnalato è 2 cioè moderato, rispetto al 3 marcato di giovedì, l’attenzione massima deve riversarsi sulla neve bagnata e pesante al di sotto dei 1.800 metri di quota, fonte di possibili distacchi di lastroni superficiali anche con debole sovraccarico.
L’allerta è in particolare per i pendii ripidi in quota, esposti a nord, possibile fonte di distacchi. Fondamentale, prima di avventurarsi in uscite con le pelli di foca o provare l’ebbrezza di un fuoripista, dare un’occhiata al bollettino nivometeo e ricordarsi di portare sempre con sé artva, pala e sonda. Da segnalare infatti che purtroppo le valanghe, nella maggior parte dei casi, sono causate da sciatori ed escursionisti che non adottano alcuna precauzione per evitare il peggio. Le bufere, la temperatura, il vento, la pendenza e l’orientamento, il terreno, la vegetazione e la condizione generale del manto nevoso, sono tutti fattori fondamentali.
Diverse combinazioni di questi elementi originano un rischio di valanghe moderato, considerevole e alto. Le statistiche dicono che il 93% delle vittime delle valanghe sopravvivono se recuperate entro 15 minuti. Oltre tale lasso di tempo, le possibilità di sopravvivenza si assottigliano. Dopo 45 minuti solo il 20 o il 30% delle persone coinvolte sono ancora vive. Dopo due ore pochissimi sopravvivono: fondamentale stare attenti ai segnali premonitori ed usare sempre la massima prudenza.
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