Cronaca / Tirano e Alta valle
Mercoledì 19 Settembre 2018
Da Venezia a Genova pagaiando in kayak
Sfida vinta per i fratelli Valli di Teglio
Hanno circumnavigato l’Italia in 112 giorni, otto in meno di quelli previsti. Accolti in trionfo hanno fatto il pieno di amicizie e conoscenze: «È stato sensazionale».
Avrebbero dovuto impiegare 120 giorni e, in realtà, ce l’hanno fatta in minor tempo: in 112 giorni i fratelli di Teglio Giulio Valli, 25enne da poco laureato in Ingegneria meccanica, e Lorenzo, 16enne studente dell’Itis di Sondrio, hanno circumnavigato l’Italia percorrendo gli oltre tremila chilometri di coste italiane a bordo di un piccolo kayak a due posti.
Partiti il 21 maggio scorso da Venezia i ragazzi hanno raggiunto Genova il 9 settembre, dove ad attenderli c’erano la famiglia, gli amici, chi si è alternato in questi mesi sul camper che li ha seguiti dalla terraferma e, in rappresentanza del Comune di Teglio, il consigliere Donatella Marcionni con tanto di fascia tricolore. Radiosi in volto e per nulla stanchi i Valli sono parsi entusiasti della loro esperienza di vita. «È stata una continua sorpresa ogni giorno – svela Giulio -. Non avevamo aspettative e, quindi, la consapevolezza della fattibilità del nostro “vagabondare” per i mari italiani è venuta giorno per giorno. In mare abbiamo acquisito tutto ciò che ci serviva per proseguire e abbiamo imparato a gestire gli imprevisti. Anziché essere sazi, devo ammettere che siamo tornati ancora più carichi e, soprattutto, felici di aver vissuto questa esperienza insieme». L’avventura-vacanza, se così possiamo chiamarla, è servita anche a consolidare il rapporto fra i due fratelli che, arrivati al porto di Genova, hanno voluto suggellare il viaggio con una foto con Lorenzo sulle spalle di Giulio che ricorda un’altra fotografia di quando erano piccoli.
E se Lorenzo ha ripreso la scuola – ha iniziato il quarto anno dell’indirizzo Informatico dell’Itis – Giulio se ne andrà ancora a zonzo. «Non so come abbia fatto mio fratello a tenere le scarpe per andare a scuola ... io mi sento soffocare», dice Giulio ovviamente scherzando, perché dai piedi nudi della canoa passerà a calzare niente meno che scarponi, visto che è prossimo a partire per il Nepal, questa volta per pura vacanza insieme alla sua ragazza.
«Passo dal mare alla montagna», ammette, non prima però di aver affrontato un colloquio di lavoro in Svizzera dove l’esperienza vissuta «fa curriculum. Un domani mi piacerebbe dare spazio a qualcosa di più grosso. Chissà …».
Intanto fra le conoscenze maturate durante la navigazione c’è quella dell’ex atleta olimpionico e consigliere nazionale della Fick (Federazione italiana canoa kayak) Germano Cirillo di cui ha ascoltato «le storie sulle Olimpiadi a cui ha partecipato, sul giro dell’Italia che ha fatto in kayak nel 1989, remando da solo a lato della sua barca d’appoggio – conclude -. C’era anche Marco Menichetti, responsabile della scuola kayak e surfski all’interno del circolo Vela Tirrena di Anzio ormai da due anni. Una passione per il kayak nata come hobby che ha preso sempre più piede nella sua vita fino a diventare uno degli ingredienti fondamentali. Mi ha colpito come un pugno in faccia l’avventura vissuta da Marco: da Olbia a Ostia in kayak, più di 30 ore consecutive pagaiando sul mare».
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