Cronaca / Tirano e Alta valle
Domenica 22 Novembre 2015
Crocifissi fatti a pezzi . Il quarto in pochi giorni: «Non è gente di Livigno»
Lo ha scoperto un cacciatore ad Altameira. Indagini dei carabinieri: forse sono solo vandalismi. La storia dei cento simboli disseminati per il territorio.
È stato un cacciatore della Valdidentro a trovare giovedì il Cristo fatto a pezzi senza le braccia, tagliate con la motosega, ad Altameira in Val Viola.
Non sia sa quando però sia avvenuto il fattaccio. Era salito fin lassù a 1.800 metri di quota per praticare il proprio hobby, mai si sarebbe aspettato uno scempio simile davanti ai propri occhi. Il crocifisso era stato posizionato nel 1969 dal un valligiano ora defunto in segno di riconoscenza al Signore che gli aveva salvato una figlia molto malata.
Incredulo e amareggiato, il cacciatore ha avvisato la vedova di colui che aveva posizionato il crocifisso. La signora alla notizia dello scempio non ha trattenuto le lacrime di dolore e rabbia per un gesto tanto vile e senza ragione. L’accaduto dimostra che il vandalismo arrecato da questi scellerati che hanno distrutto quattro crocifissi in pochi giorni fra Livigno e Valdidentro non colpisce solo la fede cristiana, ma anche i sentimenti più intimi di ogni singolo individuo.
L’ultimo dei tre crocifissi colpito a Livigno in ordine cronologico è quello dell’Alpe Vago, vallata nella zona del Passo della Forcola. Le indagini condotte dai carabinieri con l’ausilio della polizia locale di Livigno e Valdidentro procedono nel più stretto riserbo da parte degli inquirenti. Pare comunque che l’ipotesi più attendibile sulla matrice dei vandalismi non sia quella dell’odio religioso, ma quella della bravata di pessimo gusto.
A Livigno sono un centinaio i crocifissi disseminati lungo il paese, anche nel centro, e nelle vallate. Gran parte li realizzò Battistin Silvestri alla fine della Prima guerra mondiale.
«Tornò dalla guerra e si accorse che in tanti bestemmiavano - rivela il parroco di Livigno, dal 2010, monsignor Giuseppe Longhini -. Allora Battistin decise di realizzare i crocifissi lungo il paese per dare un richiamo di fede ai compaesani». A Livigno intanto le voci si susseguono su chi possa aver compiuto i vandalismi. Lo stesso monsignor Longhini ha escluso, però, nei giorni scorsi che possa trattarsi di qualche livignasco perché in paese c’è una religiosità talmente radicata da impedire uno scadimento di valori di simile e inqualificabile portata.
© RIPRODUZIONE RISERVATA