Cronaca / Tirano e Alta valle
Sabato 25 Marzo 2017
Controlli sulle slot machine, le verifiche della polizia locale: incassi e guadagni
Sono 15 gli esercizi commerciali - A Tirano è stata censita ogni singola apparecchiatura. «Ogni macchinetta ha un giro medio di 9mila euro al mese, 500 vanno al titolare del locale»
Sono attualmente 15 le attività a Tirano dotate di slot machine per un totale di 60 macchinette. È questo il dato fornito dal comandante della polizia locale, Fabio Della Bona, nel corso di un incontro sul gioco d’azzardo lecito, promosso dall’Unitre di Tirano. Il numero deriva dal monitoraggio che la polizia locale ha condotto sul territorio, in seguito anche alle novità della legge regionale 8 del 2013 che limita l’installazione sul territorio nazionale delle apparecchiature del gioco d’azzardo lecito, vietando espressamente l’introduzione di nuovi dispositivi nel raggio di 500 metri lineari, dai luoghi sensibili, scuola, chiesa, asili ed oratori.
«Abbiamo effettuato un lavoro di censimento sul territorio comunale che è consistito in una serie di sopralluoghi in tutti i pubblici esercizi, nelle sale slot e nelle ricevitorie per “fotografare” la situazione esistente e censire ogni singola apparecchiatura – afferma Della Bona -. Dove non abbiamo trovato le attrezzature da gioco, abbiamo redatto un verbale, firmato dall’esercente, in cui si accertata l’assenza, dove invece ce n’erano abbiamo indicato il numero di matricola, la data di scadenza del contratto, aspetto importante, quest’ultimo, visto che, in base alla legge, il contratto non potrà essere rinnovato se non saranno rispettati i 500 metri dai luoghi sensibili». «Ogni volta che un’attività apre o chiude, facciamo controlli mirati ed ora ci stiamo organizzando per ulteriori sopralluoghi. Se un esercente dovesse installare una slot machine in più rispetto a quelle già presenti, la sanzione è di 15mila euro per macchinetta. Non poco dunque».
A Tirano la polizia locale ha censito 69 attività, di cui 17 con macchinette, ma due di queste hanno cessato ultimamente l’esercizio. Attualmente, pertanto, sono 15 le attività sul territorio con 60 macchinette complessive. Di queste 60, 22 si trovano nella sala biliardo di viale Italia e 7 al centro scommesse sempre sul viale.Le altre sono distribuite nelle altre 13 attività che detengono, ognuna, da 2 a 4 slot.
«Come ha spiegato Marco Duca, referente della cooperativa “Lotta contro l’emarginazione” ogni macchinetta ha un giro di 9mila euro al mese, di cui 500 euro vanno al titolare del bar – prosegue il comandante -. Con solo quattro slot, entrano 2mila euro al mese senza fare nulla. Chiaro che per l’esercente è un vantaggio avere i dispositivi, anche se il costo sociale è molto grave». Guardando i dati provinciali, Della Bona è convinto che Tirano per lo meno non sia fra le situazioni più critiche: se a Tirano ci sono 60 slot, a Chiavenna ne sono installate 90, 61 a Dubino, 27 a Grosio, 93 a Morbegno, 193 a Sondrio, 62 Talamona.
«La norma, adottata dal Comune di Tirano, per cui non vengono concesse autorizzazioni ad installare dehor se si detengono slot machine ha fatto da deterrente, per cui rispetto a Chiavenna e Morbegno, Tirano se la cava – commenta Della Bona -. Non è stato possibile finora fare qualcosa per quelle già esistenti, perché il diritto acquisito non si può modificare. Ora attendiamo cosa succederà dopo che i contratti saranno scaduti. La Regione Lombardia è stata fra le prime a legiferare sul gioco d’zzardo lecito, perchè lo Stato incassa 8 miliardi di euro da questo, ma le spese sanitarie per curare i ludopatici sono in carico ai bilanci delle Regioni».
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