Cronaca / Tirano e Alta valle
Giovedì 07 Gennaio 2016
Comuni dell’Alta Valle e parrocchia, storico accordo
Dopo quattro secoli e innumerevoli cause, è stata definita le proprietà degli edifici del centro. Al clero assegnata la chiesa di Sant’Ignazio, tutto il resto andrà a Bormio, Valdidentro, Valdisotto e Valfurva
Quattro secoli di storia per un accordo che, anche tra i banchi della minoranza, non hanno esitato a definire epocale.
Finalmente numerosi immobili storici del centro di Bormio, oltre alla chiesa di Sant’Ignazio, ora hanno un proprietario – scritto nero su bianco – dopo innumerevoli diatribe e contenziosi legali. Per questo l’intesa, che affonda le sue radici nel lontano 1611, può definirsi storica.
L’oggetto del contendere
Oggetto del contendere una serie di beni immobili siti in Comune di Bormio, di inestimabile valore storico ed economico tra i quali il palazzo del Ginnasio, la torre Alberti con il relativo palazzo (ex-liceo Alberti), la chiesa di Sant’Ignazio, i terreni della zona del Pentagono, con il campo di calcio e le aree sportive annesse, oltre alle aree che – a seguito di permute poste in essere con soggetti privati – consentirono nel tempo di dare esecuzione alla lottizzazione che portò alla realizzazione del nuovo liceo scientifico. Questo importantissimo compendio di beni immobili si formò nel tempo, a partire dal 1611, in conseguenza di una serie di donazioni effettuate da nobili cittadini bormiesi (su tutti vanno ricordati Caterina Alberti e Simone Sermondi) in favore della “Communitas Burmii”, affinchè detti immobili venissero destinati “ad causas pias” e dunque, essenzialmente, all’attività di istruzione dei giovani residenti nel contado bormiese, attività all’epoca esercitata essenzialmente dai religiosi e, in modo particolare, dai Gesuiti.
Sul presupposto che detto compendio di beni costituisse una vera e propria fondazione e che i quattro Comuni sociali (Bormio, Valdidentro, Valfurva e Valdisotto), fossero non già i soggetti che con il passare del tempo avevano acquisito la proprietà dei beni medesimi, bensì dei meri gestori degli stessi, nel 2003 la parrocchia di Bormio aveva instaurato avanti al Tribunale di Sondrio una causa civile (unitamente alla Procura Generale della “Società dei Preti del Sacro Cuore di Gesù di Betharram”) per l’accertamento in capo ad essa della proprietà di tutti i beni.
I Comuni hanno chiaramente resistito in giudizio, una causa difficile soprattutto in ragione del fatto che gli atti e i documenti prodotti risalivano ai secoli scorsi e non risultavano di agevole interpretazione. Bormio ha optato per una definizione transattiva della controversia, seguita da anni dal vicesindaco Luca Pedrana, anche e soprattutto in quanto legale, e conclusasi positivamente anche grazie al contributo del sindaco Giuseppe Occhi e dell’ex arciprete don Giuseppe Negri.
Il patto
Con l’accordo raggiunto è stata riconosciuta, in favore della parrocchia dei santi Gervasio e Protasio, la proprietà della chiesa di Sant’Ignazio, con il relativo terreno di pertinenza, nonché una porzione del fabbricato urbano sito in via De Simoni, angolo via Ginnasio. A favore della parrocchia sarà inoltre elargito un contributo di 150mila euro necessario per il pagamento delle spese di manutenzione straordinaria (intervento già da tempo effettuato dalla parrocchia medesima) del tetto della chiesa. I Comuni si accolleranno le spese dei rogiti notarili; a questi ultimi viene riconosciuta la proprietà della gran parte dei beni del compendio immobiliare del Pio Istituto.
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