Cronaca / Tirano e Alta valle
Martedì 23 Ottobre 2018
Coltivava canapa nell’orto: «Era a scopi terapeutici»
Teglio, scarcerato ieri mattina subito dopo la convalida dell’arresto il pensionato in manette per aver coltivato canapa.
I semi li aveva presi da un’azienda. «Mica la coltivavo per venderla, era per curarmi. Le medicine su di me non avevano effetto e così mi sono arrangiato con la canapa». Questa la giustificazione addotta ieri mattina dall’uomo, classe 1958, residente a Boalzo, finito in manette venerdì scorso ad opera dei carabinieri di Teglio che lo hanno accusato di coltivazione, produzione e detenzione di sostanza stupefacente.
Qualche settimana fa, durante un controllo del territorio, i carabinieri hanno individuato in un campo, una piccola coltivazione di piante di canapa indiana. Dai successivi accertamenti sono emersi sospetti sempre più circostanziati nei confronti del sessantenne. Venerdì è scattata la perquisizione in casa dell’uomo che abita a Boalzo. Ed è così che i militari hanno rinvenuto, in altri appezzamenti di terreno, 33 piante di canapa e, a casa dell’uomo, piante con inflorescenza, già tagliate e pronte per essere cimate, circa 100 grammi di canapa e materiale per la coltivazione.
I semi - come detto - il sessantenne ha dichiarato di averli presi dall’azienda che produce in modo assolutamente legale la canapa, pianta che viene utilizzata nella terapia di patologie gravi. Una pianta che contiene solo in minima parte il Thc , il principio attivo che provoca lo “sballo”, e non ha quindi alcun effetto psicotropo. Saranno ora le analisi a stabilire che tipo di pianta è stata trovata in casa dell’Annulli, anche se resta il fatto che non avrebbe potuto coltivarla non avendo la licenza per venderla. Il giudice, dopo aver convalidato il suo arresto, lo ha scarcerato ed ha previsto per lui l’obbligo di firma.
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