Cronaca / Tirano e Alta valle
Mercoledì 15 Marzo 2017
Cinematografo chiuso? La “sala” è in giardino
Poschiavo: successo per le serate a Devon House. Un palazzo privato che ha ospitato fino a 150 persone.
Sono partiti in sordina invitando inizialmente i vicini di casa, in tutto una ventina di persone, poi la voce si è sparsa e la cerchia dei partecipanti alle proiezioni (gratuite) di cinema di qualità si è allargata tanto che alle serate organizzate a Devon House, un palazzo privato sulla “via dei palazzi” di Poschiavo, si è arrivati a punte di 150 partecipanti. È curiosa e soprattutto può costituire un esempio virtuoso anche per altri proprietari di edifici del passato l’esperienza che Hans-Jörg Bannwart, insieme a un gruppo di amici, ha intrapreso dal 2009 a Poschiavo: la rassegna intitolata “I film di Devon House” .
«Devon House è la scritta che si trova sulla casa in cui abito - precisa Bannwart -, lungo la via dei palazzi con case ottocentesche da una parte e i giardini dall’altra. I proprietari predecessori hanno dato questo nome al palazzo dopo essere ritornati dall’Inghilterra, in particolare dalla contea di Devon, dove avevano fatto fortuna. Insieme a un altro partecipante del progetto, ero operatore cinematografico al cinema Riuo che, nel 2007, ha chiuso i battenti. Mi sembrava un peccato concludere il capitolo cinema a Poschiavo, per cui, visto che avevo ambienti e spazi che si prestavano per manifestazioni pubbliche, ho pensato di proporre, inizialmente solo d’estate, film d’autore o miti del cinema in giardino davanti alla casa o, in caso di cattivo tempo, nel fienile annesso all’abitazione. Abbiamo acquistato il materiale e ci siamo lanciati in questa manifestazione “di quartiere” inizialmente. La voce si è sparsa e la cerchia si è allargata presto. Abbiamo creato una newsletter per informare sull’attività di proiezione. Il pubblico di anno in anno è aumentato, fino all’anno scorso quando siamo arrivati ad una punta di 150 persone». Hans-Jörg e gli amici ogni anno investono in infrastrutture grazie alle libere offerte dei partecipanti: hanno acquistato sedie supplementari e ampliato il fienile creando una balconata, tanto che ora sembra di essere in un piccolo teatro.
Il “cuore” della rassegna è in estate, da luglio agli inizi di settembre, con sei-otto proiezioni. A queste si sono aggiunte, da un paio di anni, mini rassegne fuori stagione nel salotto di casa (capienza trenta persone) dove vengono proposti temi più di nicchia con cicli di tre o quattro serate.
A cosa è legato il successo di questa iniziativa? «C’è voglia di occasioni di incontro prima di tutto - risponde Bannwart -. Inoltre la formula fin dall’inizio punta sulla varietà di provenienza, genere ed epoca dei film. Cerchiamo di fare un bouquet di film solitamente d’autore o film che sono diventati miti del cinema. Poi sono previste un’introduzione al film e una preparazione alla visione in comune. Si conclude con considerazioni finali e un momento di aggregazione con un rinfresco a tema con il film per quanto riguarda bevande e stuzzichini (talvolta con il contributo delle persone) se non addirittura con vere e proprie scenografie. Trovo che sia un peccato che, nelle serate a cinema, finita la proiezione, tutti se ne vadano subito». Affiancano Bannwart altre quattro persone (Fabio Zanetti, Giovanni Ruatti, Simone Pellicioli, Gian Marco Tuena). Per ora si tratta di un gruppo sciolto, non costituito in associazione, in futuro chissà. Chi fosse interessato a prendere parte ad una serata può chiedere l’iscrizione alla newsletter scrivendo a [email protected]. n n
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