Cronaca / Tirano e Alta valle
Domenica 31 Gennaio 2016
Casula tra 7 anni potrà avere i primi permessi
Lo scenario: in caso di buona condotta gli saranno concesse poche ore di libertà, poi magari alcuni giorni. E se supererà positivamente il periodo di osservazione, non è esclusa anche una misura alternativa al carcere.
Vent’anni di reclusione. Tra sette potrà iniziare a usufruire di permessi per buona condotta: prima di poche ore, poi magari di alcuni giorni. E se supererà positivamente il periodo di osservazione, allora potrà chiedere una misura alternativa per scontare la restante condanna. Magari con un braccialetto elettronico alla caviglia.
Vent’anni sono tanti, visti dalla parte dell’imputato, ma per Emanuele Casula potrebbero trascorrere davvero in fretta. Francesco Romualdi, 40 anni, pratica da sedici ed è “figlio d’arte”. E il caso Casula è da manuale: una tempestiva confessione, un incidente probatorio affrontato al meglio, la scelta di un rito con sconto di pena e una strategia processuale con tanto di “piano B”.
E in questo caso la via di fuga sarà l’Appello. Perché la scelta del rito abbreviato spunta le armi in mano alla Procura di Sondrio (la Procura generale di Milano che potrà solo ricorrere in Cassazione). Se invece sarà lui, il difensore, a chiedere un secondo grado di giudizio, allora il conteggio della pena per Casula parte da vent’anni, in giù.
Rischiava l’ergastolo Casula, anche e nonostante il rito abbreviato. Tanto più che la perizia psichiatrica (a favore dell’imputato) frutto dell’incidente probatorio che ha preceduto il processo, non è stata “sposata” dal giudice che l’ha di fatto ignorata. Ma Romualdi, temendo proprio di vedersi azzerare il vantaggio con cui si è presentato in abbreviato, ha fatto leva sulle attenuanti generiche («Casula è giovane e incensurato») che il giudice ha concesso e considerato equivalenti alle aggravanti (la crudeltà, i futili motivi). E il conto è presto fatto: per arrivare ai vent’anni di condanna, il Gup non può che essere partito dai trent’anni di carcere che - con lo sconto di un terzo -, portano alla sentenza pronunciata alle 15,45 di giovedì, dopo tre ore di camera di consiglio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA