Cronaca / Tirano e Alta valle
Sabato 17 Ottobre 2015
«Cari contadini, il futuro è bio E si impara a scuola»
Il coltivatore sale in cattedra e insegna il mestierem«Calano le rese, ma i prodotti sono più buoni e sani» La collaborazione con le docenti.
Se si desidera promuovere la coltivazione biologica anche bisogna sensibilizzare anche le nuove generazioni, insegnando che una mela, non necessariamente perfetta dal punto di vista estetico, è però buona e sana. E che si può fare del bene al territorio tornando a coltivare grano saraceno, orzo e segale senza trattamenti chimici.
Ci sta provando Riccardo Finotti di Teglio coinvolto dalle insegnanti delle scuola primaria di Teglio, Antonella Sartoris e Manuela Bassi, in un progetto che prevede la coltivazione di un orto biologico di circa 600 metri quadrati, dato dal Comune a disposizione degli studenti. «La scuola ha un terreno dove sono state coltivate finora mele e patate con il metodo convenzionale - dice Finotti -. Le insegnanti mi hanno contattato per accompagnare due classi nel progetto “Frutteto bio-logico”, in cui anche i bambini mi daranno una mano. Per ora ho tenuto una lezione teorica in cui ho spiegato la differenza fra biologico e tradizionale: in pratica non si usa nessun tipo di pesticida o concime chimico, ma solo prodotti naturali, come il letame. Le erbacce andranno tolte manualmente, senza diserbanti». Nell’orto della scuola saranno piantati meleti resistenti alla ticchiolatura, patate biologiche, grano saraceno e verdure invernali come verze, cavolfiori, porri.
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