Cronaca / Tirano e Alta valle
Mercoledì 29 Maggio 2019
Bormolini campione di preferenze
+Europa sopra il 4% in provincia
Il sindaco di Livigno Damiano Bormolini, candidato con Forza Italia che complessivamente ha ottenuto il 9,78% ma nel piccolo Tibet ha raggiunto il 32%, con i suoi 2.518 voti personali (677 in “casa”) ha battuto anche il capolista della circoscrizione Nord ovest Silvio Berlusconi .
Non andrà all’europarlamento, nessuno dei candidati della provincia di Sondrio lo farà, ma si porta a casa la soddisfazione di essere il più votato tra i quattro rappresentanti del territorio nelle liste per le elezioni europee.
Il sindaco di Livigno Damiano Bormolini, candidato con Forza Italia che complessivamente ha ottenuto il 9,78% ma nel piccolo Tibet ha raggiunto il 32%, con i suoi 2.518 voti personali (677 in “casa”) ha battuto anche il capolista della circoscrizione Nord ovest Silvio Berlusconi (2.064 preferenze in Valtellina e Valchiavenna).
Secondo per preferenze Benedetto Della Vedova, il tiranese segretario di +Europa, l’unico ad avere qualche chance di tornare a Bruxelles se solo la lista avesse superato, come sembrava possibile alla vigilia del voto, la soglia di sbarramento del 4%. Si è invece fermata al 3,09% a livello nazionale, seppur in provincia abbia fatto registrare un più rassicurante 4,11% con un 6% a Morbegno dove c’è lo storico gruppo dei Radicali e un picco del 9,49% a Tirano, suo paese natale. Della Vedova ha ottenuto 1.314 voti personali (298 a Tirano e 178 a Sondrio), mentre il fabbro di Valdidentro Stefano Morcelli ne ha avuti 389.
Della Vedova, che era stato a Sondrio e Tirano per la sua campagna elettorale, non nasconde una certa amarezza per il risultato che tiene +Europa lontana dal parlamento europeo: «Abbiamo perso la nostra sfida - ha detto il segretario commentando i risultati a Roma -, che era raggiungere l’obiettivo di eleggere deputati italiani nel gruppo Alde, una sfida però vinta in Europa. Abbiamo fallito l’obiettivo anche se è migliore delle politiche di due anni fa». «I sovranisti e populisti che hanno vinto in Italia non lo hanno fatto in Europa - ha aggiunto -. I deputati di Lega e Movimento 5 stelle finiranno in gruppi con ruoli marginali e destinati all’opposizione. Mentre finisce il duopolio Popolari e Socialisti, si aprirà una partita che vedrà coinvolti Alde, Macron e Verdi, per un vero rinnovamento».
Quanto allo scenario politico interno che queste elezioni consegnano all’Italia Della Vedova e più ancora Emma Bonino sono chiari: «Con il Pd ci sono iniziative politiche che sono state comuni - le parole di Bonino -. Ma tutte le alleanze si giocano in base alla legge elettorale, che non è irrilevante». Per queste Europee «non avevamo nessun interesse a fare gli indipendenti di sinistra del Pd - ha aggiunto -. Abbiamo scelto questo rischio di impresa», ma in tema di alleanze «staremo attenti a quello che succede attorno a noi, lo vedremo nei prossimi mesi e settimane». «Non si devono fare delle alleanze incomprensibili - ha aggiunto Della Vedova - ciascuno deve fare il suo mestiere. Il nostro è dare vita a un movimento politico liberaldemocratico».
Sopra quota mille anche le preferenze per l’esponente del Partito democratico Giovanni “Gianni” Farina, originario di Caiolo e già eletto al parlamento romano nelle quote straniere. Con 1073 voti personali (110 solo a Caiolo dove il Pd ha fatto registrare il 24,31%, secondo miglior risultato dopo il capoluogo) Farina risulta il secondo più votato tra i dem in provincia, dietro solo al capolista Giuliano Pisapia, anche lui presente in città durante la campagna elettorale, che ha avuto 2780 preferenze. Neanche a dirlo, campione assoluto di voti il capo della Lega Matteo Salvini con 13.972 preferenze personali.
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