
Cronaca / Tirano e Alta valle
Domenica 12 Gennaio 2025
Bormio: morte di Lorenzo Holzknecht, chiesto il rinvio a giudizio per l’istruttore
Bormio
La Procura di Aosta ha chiesto il rinvio a giudizio per Matteo Giglio, istruttore 51enne che – era il 13 aprile 2023 – guidava le tre aspiranti guide alpine travolte ed uccise da una valanga in occasione di quell’ uscita sugli sci. L’accusa è di omicidio colposo plurimo per la morte del bormino Lorenzo Holzknecht, 38 anni, campione nazionale di sci alpinismo, maestro di sci ed aspirante guida alpina come pure di Sandro Dublanc, maestro di sci di Champorcher, quarantatreenne ed Elia Meta, 36 anni, originario del forlivese, finanziere del Sagf in servizio presso la caserma di Entrèves (Courmayeur). Una tragedia enorme con tre giovani vite, tre famiglie, progetti futuri e tanti sogni spazzati via in un momento. Holzknecht era stato un atleta della nazionale italiana; in carriera aveva vinto un oro in staffetta, un argento e due bronzi ai Mondiali, oltre a due ori, un argento e un bronzo agli Europei.
Lo hanno ricordato commossi quest’estate anche i due amici Federico Secchi e Marco Majori reduci dall’impresa sul K2 voluta e patrocinata dal CAI per celebrare i settant’anni dalla conquista della “montagna degli italiani” dedicandogli idealmente l’impresa con la sua foto a chiusura del video celebrativo della spedizione. L’incidente nel quale ha perso la vita Holzknecht, era avvenuto vicino al colle della Tsanteleina, in territorio savoiardo, poche decine di metri oltre il confine italiano, nei pressi dell’Alta Val di Rhemes.
In base ai rilievi formulati dal perito del giudice per le indagini preliminari con incidente probatorio, la Procura ha ipotizzato due profili di colpa per Giglio, unico sopravvissuto alla tragedia: il mancato utilizzo di zaini con sistema airbag da valanga ed una modalità di discesa nel canalone, dove si è verificato l’incidente, che avrebbe dovuto essere più prudente e consapevole del contesto nivologico. Giglio aveva raccontato che il distacco era avvenuto al passaggio di Dublanc su un accumulo di neve ventata, evitato invece dai compagni di escursione. La Procura aveva formulato in un primo momento una richiesta di archiviazione ma poi l’opposizione, anche della famiglia Holzknecht, patrocinata dagli avvocati Davide Dei Cas di Bormio e Mauro Anetrini di Torino, parte offesa, e l’analisi dei dati satellitari da telefoni e smartwatch - recuperati in un secondo momento - hanno dato un nuovo impulso investigativo. Come ci ha comunicato Dei Cas secondo il perito, un consulente sci-alpinista professionista membro del CAI, non è determinabile l’esatta causa del distacco ma con un comportamento diverso forse l’incidente non si sarebbe verificato. «Ora – ha sottolineato - occorre attendere l’udienza preliminare ed in quella sede verrà deciso se verrà o meno celebrato il processo». Daniela Gurini
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