Bormio, una montagna di dati sui flussi turistici per eccellere d’estate come in inverno

Un’analisi accurata dell’estate e previsioni importanti sul futuro turistico del comprensorio quelle illustrate martedì mattina a Bormio a tutti gli operatori del comparto turistico e commerciale chiamati a raccolta dalla società Multiservizi Alta Valle spa per analizzare l’andamento della stagione passata e i dati delle prenotazioni già attive per quella invernale.

Il tutto possibile grazie ai dati di H-Benchmark, una piattaforma di data intelligence rivolta alle strutture ricettive attivata «un anno fa nel Bormiese grazie ai fondi dei comuni confinanti – ha spiegato il direttore della Multiservizi Veronica Mazzola - che ci permette, soprattutto se utilizzata da tutti rispettando anche le tempistiche di inserimento, di avere a disposizione una pluralità di dati fondamentali per un’analisi del comparto turistico e per le previsioni future».

Dai trend sulle nazionalità dei turisti, ai canali di vendita e i trattamenti scelti dagli ospiti, alle previsioni future (già 17 su 25 strutture che hanno aderito alla piattaforma hanno prenotazioni per l’estate 2025 ndr.) il tutto con l’obiettivo di individuare tendenze utili sia per il miglioramento della destinazione sia per l’ottimizzazione delle strategie e della redditività delle singole strutture ricettive.

Ad illustrare i dati raccolti sinora e ad incontrare i singoli operatori del mandamento interessati ad aderire al progetto, sono stati Gabriels Viskars e Barbara Donzelli. Dando uno sguardo all’andamento dell’anno, dall’inizio sino al 29 ottobre, l’occupazione annuale del Bormiese è riuscita a migliorarsi passando dal 63,4% del 2022 al 70,1% dello scorso anno all’attuale 72, 3% cioè «riesce a vendere più camere – ha sottolineato Viskars - avendo anche una tariffa più alta che comunque, data l’inflazione e per motivi logici, deve aumentare. Vediamo, rispetto all’anno scorso, un aumento di 4,6 euro e, rispetto ai due anni precedenti, di circa 18 euro (si parla di tariffa media intesa come il prezzo della camera più il suo relativo trattamento – b& b, mezza pensione, pensione completa-). In questo valore sono esclusi i valori dell’IVA e degli extra».

Per quel che concerne l’estate appena conclusa il mese di giugno, caratterizzato dal maltempo, si è assestato sul 53% di occupazione contro il 63% dello scorso anno (per un meno 10%) e il 60% di due anni fa. Il mese di luglio è stato sostanzialmente uguale con un’oscillazione minima tra il 77 e il 78% mentre l’agosto di quest’anno ha registrato un incremento passando dall’85% di due anni fa all’82% dell’anno scorso, all’87% di quest’anno (più 5%) mentre, per quel che riguarda il mese di settembre, si è assestati su un 65%, praticamente un dato alla pari rispetto al 2023. Proiettandosi sulla prossima stagione invernale, rispetto a quella precedente le previsioni sono nettamente migliorate.

Guardando alle prenotazioni al 30 ottobre dello scorso anno, si evidenzia infatti un importante incremento a livello della destinazione con un’occupazione ben maggiore unitamente ad una tariffa più alta. L’occupazione mensile, rispetto all’ottobre dello scorso anno, a livello generale è salita di un più 5%; a dicembre, per esempio, ad oggi c’è un 47% di livello di occupazione “contro” il 39% dello scorso anno, a gennaio 2025 un 42% contro il 32% dello scorso anno, a febbraio 39% rispetto a 36% mentre ad oggi l’unico mese un po’ più in sofferenza è marzo con un 28% contro il 32% ma c’è ancora ampio spazio di miglioramento. Ora manca solo la neve per aprire col botto la stagione invernale.

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