Cronaca / Tirano e Alta valle
Giovedì 01 Settembre 2016
Bormio: «L’incasso del mio negozio
per Amatrice»
L’ortofrutticola Vanari devolverà le entrate di due giornate ai terremotati.
Il cartello posto fuori dal negozio di via Roma questa volta, eccezionalmente, non riporta il prezzo o l’indicazione di qualche sconto speciale
Le lettere cubitali sono riservate a una parola sola, Amatrice, perché il titolare dell’ortofrutticola Vanari di Bormio ha deciso che l’intero incasso di ieri e di lunedì fosse destinato alla popolazione terremotata del paese del Centro Italia.
«Non credo di fare nulla di eccezionale e non devo essere né lodato né incensato - afferma l’autore dell’iniziativa, Luigi Del Dosso Vanari -. L’ho fatto semplicemente perché mi sembrava giusto. Se tutti seguissero il mio esempio, in una settimana si potrebbero raccogliere le somme per la ricostruzione». Affinché i clienti si potessero organizzare, il commerciante ha esposto il cartello con la sua proposta il giorno di chiusura.
«I clienti hanno gradito l’iniziativa. L’incasso lo verserò sul conto corrente di Amatrice e poi la ricevuta del versamento, per correttezza, la esporrò in vetrina con l’unica accortezza di non svelare la cifra. Credo che in due giorni si dovrebbero raccogliere 2000 euro».
Non è la prima volta che Del Dosso Vanari, originario di Villa di Tirano, si distingue in iniziative benefiche a favore di popolazione colpite da calamità naturali: «Lo feci anche quando scese la frana di Tresenda, ormai sono passati oltre trent’anni». La gente transita in via Roma ed è attirata dal cartello e anche quelli che non sono clienti abituali decidono di varcare la soglia della bottega per fare la spesa per una buona causa. Magari non saranno diventati tutti vegetariani in questi due giorni a Bormio, ma certamente i bormini hanno voluto far sentire il loro contributo di solidarietà alla popolazione di Amatrice. Domenica invece non cambia il programma della pizzoccherata più lunga di Italia in via Roma. Anche se gli spaghetti all’amatriciana sono cucinati per una buona causa, visto che due euro su ogni piatto sono donati ai terremotati per volontà dei ristoranti che su tutto il territorio nazionale hanno aderito all’iniziativa, il pizzocchero non cederà il proprio scettro per entrare nella storia.
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