Cronaca / Tirano e Alta valle
Martedì 07 Marzo 2017
Bormio, la fondazione all’ex assessore
«Sostenibile il mutuo della Rsa»
La replica del cda a Biondi: «La costruzione è necessaria».
Non si è fatta attendere la precisazione del consiglio di amministrazione della fondazione in partecipazione “Villa del Sorriso” di Bormio dopo le dimissioni da assessore e consigliere comunale di Claudia Biondi, referente per i servizi sociali, sanità e cultura della giunta Volpato. Tra le motivazioni della scelta indicate dall’ex assessore anche il mutuo che il comune sta per contrarre per costruire la nuova casa di riposo.
«Non entrando in alcun modo nella diatriba tra gli amministratori comunali – hanno evidenziato dalla casa di riposo – la rsa sta superando con importanti sforzi dei comuni soci (Bormio, Valdidentro e Valdisotto) e “collaboratori” (Livigno e Valfurva) il tema della nuova sede, irrisolto da tempo. La fondazione, i comuni e la regione con i fondi previsti dalle aree interne hanno già stanziato 15 milioni di euro dei quali uno la fondazione, quattro i comuni e dieci sono i fondi previsti da aree interne. Il mutuo/debito al quale si riferisce la Biondi sarebbe esclusivamente per la somma rimanente alla copertura finanziaria totale del progetto e pari a circa 2, 6 milioni di euro, debito per il quale i comuni soci si stanno accordando». Entrando nel merito «il rimborso di un mutuo ventennale - hanno specificato - comporterebbe un impegno mensile di circa 4.000 euro per ognuno dei tre comuni soci. È superfluo sottolineare la sostenibilità di tale mutuo degli enti interessati. E in assenza di completa copertura finanziaria dell’opera e di una sollecita predisposizione del bando per l’aggiudicazione dei lavori, il rischio sarebbe quello di perdere i finanziamenti già ricevuti e gli accreditamenti dei posti disponibili».
Dopo aver sottolineato l’importanza del servizio svolto a favore della cittadinanza, il cda ha evidenziato nella nota di ieri «la necessità di portare a termine l’ultimo passo del percorso fatto con l’impegno dei comuni e l’assoluta necessità di tale struttura per il comprensorio tenuto conto delle prospettive di invecchiamento della popolazione. I temi sociali ed economici (come il debito di 2,6 milioni di euro) sono stati trattati a lungo, in molte riunioni. La fondazione rileva peraltro – ignorandone le ragioni – di non avere mai avuto tra i suoi interlocutori l’assessore competente. A tale assenza sono forse attribuibili la non approfondita conoscenza del tema e le infondate perplessità finanziare della Biondi».
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