Cronaca / Tirano e Alta valle
Mercoledì 03 Febbraio 2021
Bormio, code e tensione
per il cambio del medico
Arrivano i carabinieri
Sono intervenuti i militari per la ressa. Anziani in fila per ore anche a Tirano. Ats non commenta Spi Cgil: «Situazione inaccettabile per persone fragili»
Lunghissime code nella mattinata di lunedì, davanti agli sportelli dell’Ats di Bormio e di Tirano per potere scegliere il medico di base, al punto che a Bormio si è reso necessario l’intervento dei carabinieri per fare rispettare il distanziamento.
Si erano creati, inevitabilmente degli assembramenti, perché chi era in coda non aveva nessuna intenzione di tornare un’altra volta. E così anziani in coda, all’aperto, al freddo vista la temperatura invernale. La ragione è legata ai pensionamenti di alcuni medici di base, e al conseguente trasferimento di altri medici, con il risultato che numerosissimi pazienti si sono trovati nelle condizioni di dover scegliere un nuovo medico.
Una scelta che si poteva fare anche in rete, mandando una e-mail all’azienda sanitaria. «Peccato che però l’indirizzo fosse intasato e quindi non si potesse mandare l’e-mail», protesta una delle tante cittadine arrabbiate.
Per la verità c’erano stati cittadini che con lungimiranza aveva cercato di effettuare il cambio del medico nei giorni precedenti, ma invano visto che era stato loro risposto dall’Ats che fino al primo febbraio non sarebbe stato possibile effettuare la scelta. Così a tanti non è rimasto che recarsi di persona negli uffici preposti col risultato di formare una coda impossibile di questi tempi.
«Gli utenti non hanno ricevuto informazioni puntuali sui medici ancora disponibili - protesta il sindacato Pensionati italiani della Cgil di Sondrio -.In questa situazione, che avrebbe dovuto essere prevedibile, è grave che non si sia stati in grado di evitare conseguenze e situazioni come quelle viste. Chiediamo all’Ats della Montagna, che abbiamo immediatamente sollecitato, di intervenire prontamente per evitare il ripetersi del disagio, oltretutto su pazienti perlopiù anziani e fragili, fornendo una comunicazione capillare anche da parte delle istituzioni, che possa quantomeno informare e indirizzare i comportamenti degli assistiti».
Ats, contattata sul problema, ha preferito per il momento non intervenire.
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