Cronaca / Tirano e Alta valle
Lunedì 18 Luglio 2016
Bormio, al Passo come Pedranzini
Rievocata l’impresa di 150 anni fa
Alpinisti in vetta e alla casa cantonieria il sindaco, il parroco e il coro Stelvio
Anche senza la paura di essere sorpresi dal fuoco nemico e il peso della carabina a tracolla, il Passo Pedranzini non risparmia fatiche. Il gruppo di alpinisti esperti che ieri l’ha percorso seguendo l’itinerario storico battuto dall’eroe risorgimentale Pietro Pedranzini, in memoria dell’ardita impresa di 150 anni fa, ha dovuto destreggiarsi tra ghiaioni e mulattiere certamente non alla portata di tutti.
Ad attenderli alla prima cantoniera c’erano tuttavia non gli austriaci armati ma il sindaco Roberto Volpato, con gran parte della giunta, gli alpini, l’arciprete don Alessandro Alberti, il coro Stelvio, il presidente della commissione cultura Leo Schena, il direttore del museo civico Manuela Gasperi e molti appassionati di storia locale. Accanto alle macerie della prima cantoniera, dove erano asserragliati i 65 austriaci che furono sorpresi e snidati dal coraggioso Pedrón durante i combattimenti della Terza guerra d’indipendenza, è stata scoperta una targa che, a futura memoria, ricorda l’azione leggendaria compiuta nel vallone del Braulio l’11 luglio del 1866. Un’altra targa è stata posizionata sulla cima dai quattro alpini Erminio, Ciro e Giacomo Sertorelli che, unitamente ad Oreste Peccedi, Tullio Faifer e Clara Martinelli, ieri hanno battuto fedelmente le orme della guardia nazionale.
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