Bormio, 800 metri di tavola imbandita: duemila commensali alla pizzoccherata

Dieci ristoranti hanno preparato e poi cucinato 700 chili di pizzoccheri . Nel pomeriggio 1.500 persone hanno aderito al flash mob dedicato alle Olimpiadi 2026.

Questa volta Giove Pluvio ha concesso una tregua, rispetto all’anno scorso, e così la pizzoccherata 2019 ha potuto svolgersi normalmente lungo le vie del centro storico di Bormio, al cospetto dei rintocchi de “La Bajona”, la campana che sovrasta e domina la piazza del Kuerc. Ieri ottima la riuscita per la manifestazione, promossa su tutti dall’associazione “I Reparti” di Bormio, unitamente a Pro loco, Bormio marketing e amministrazione comunale, iniziativa che ha visto radunate lungo le vie del centro storico circa duemila persone, numero ben al di là delle aspettative.

Gli organizzatori non hanno lasciato niente al caso e così, lungo le tavole imbandite con dovizia di particolari per l’occasione, tantissime le persone che hanno potuto gustarsi uno dei piatti più rinomati e più famosi della Valtellina. Alle 13, al rintocco de “La Bajona” tutti a tavola; a seguire musica dal vivo, ballo liscio e balli di gruppo. Durante la giornata di rilievo anche un intrattenimento musicale itinerante con “I Coscritti” di Premana.

Complessivamente, a mettersi in “gioco” e in cucina, quindieci ristoranti locali, che hanno preparato circa 700 chili di pizzoccheri serviti lungo una tavolata lunga oltre 800 metri. Numerosi gli chef che hanno svelato i segreti della propria ricetta, tra i quali l’Associazione Cuochi di Valtellina e Valchiavenna unitamente all’istituto “Alberti” di Bormio (scuola alberghiera), che ha vissuto appieno una fantastica esperienza di integrazione e di confronto con il territorio.

E ieri pomeriggio dopo le 15, al termine del pranzo, grande novità con il primo flash mob della montagna, circa 1500 posti previsti per una grande coreografia in piazza del Kuerc con uno skipass omaggio per tutti i partecipanti. È stata questa la vera sorpresa del pomeriggio bormino caratterizzato dalla pazienza dei partecipanti ma anche dalla bellezza di un’idea che rimarrà negli annali: circa 1.500, infatti, le persone - munite di due bandierine ciascuna - che, agli “ordini” dello speaker, hanno catapultato il cuore del centro storico di Bormio nel 2026, anno delle Olimpiadi, formando in piazza il simbolo della più importante manifestazione sportiva che vedrà protagonista anche l’Alta Valtellina.

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