
Cronaca / Tirano e Alta valle
Lunedì 10 Marzo 2025
Bimbo azzanato a Grosio: parla la proprietaria del cane: «Lui non ha colpe, sono stata io ad andarmene»
Grosio
«Una preghiera. Non criminalizzate il cane. La colpa di quanto accaduto è unicamente mia e non intendo assolutamente sottrarmi alle mie responsabilità. L’ho detto, quel giorno, anche ai carabinieri. Il mio torto è stato quello di assentarmi da casa per pochissimi minuti, lasciando i bambini soli a giocare con la presenza del pastore tedesco: mi creda, saranno stati al massimo cinque o sei minuti, non di più».
L’ordinanza veterinaria
Così Elena Camelia Luca, 40 anni, originaria della Romania, da tanti anni trapiantata in Valtellina, ex traduttrice a Milano, la proprietaria dell’animale che lo scorso 20 gennaio aveva morso alle braccia il figlio di 8 anni della coppia vicina di casa («l’animale era stato involontariamente schiacciato dal peso di un bimbo e reagì azzannandolo»), aveva con onestà intellettuale raccontato come realmente si fossero svolti i fatti.
E sull’episodio era in seguito intervenuta pure l’Ats della Montagna, Dipartimento veterinario, le notifiche trasmesse alla donna e, per conoscenza, al sindaco e al Servizio di polizia locale del Comune di Grosio, paese di residenza della signora, della giovanissima vittima e luogo dove avvenne il fatto di cronaca.
Il direttore del Dipartimento ha trasmesso a Luca un’ordinanza con la quale le ordina di «custodire il cane con ogni debita cautela (uso congiunto di museruola e guinzaglio al di fuori dell’ambito domestico) atta a prevenire danni a persone o altri animali; di provvedere a stipulare un’assicurazione di responsabilità civile per danni contro terzi causati dal proprio cane entro 15 giorni; di sottoporre il cane al più presto a intervento terapeutico comportamentale da parte di un medico veterinario esperto in comportamento animale; la certificazione relativa alla visita e comprensiva di diagnosi e di piano terapeutico dovrà pervenire al Servizio di sanità animale entro quindici giorni dalla data della notifica della presente ordinanza».
Il direttore del Dipartimento veterinario, dottor Marco Marchetti, inoltre nell’ordinanza da lui sottoscritta (mentre responsabile del procedimento è la dottoressa Silvia Fiorina e della pratica la collega Maria Gianoncelli), ordina alla proprietaria dell’animale di Grosio «di frequentare adeguato percorso formativo obbligatorio a ottenere il rilascio del “patentino” entro 6 mesi dalla data della notifica della presente ordinanza. In caso di inottemperanza alla presente ordinanza si procederà a segnalazione all’autorità giudiziaria, ai sensi dell’articolo 650 del Codice penale».
«Mi sono subito attivata per rispettare al meglio quanto disposto dal dottor Marchetti e a seguire gli utili consigli del mio avvocato Giulio Speziale di Morbegno - dichiara la quarantenne Elena Camelia Luca, che da subito si era detta molto dispiaciuta e addolorata per quanto accaduto - e a breve mi giungerà a casa il referto della veterinaria comportamentalista per tutto il percorso che il mio cane dovrà seguire. Poi lo dovrò trasmettere subito all’Ats».
L’episodio
Luca torna a quel fatidico giorno. «Il bimbo si stava divertendo su un’auto elettrica, una Fiat 500, di quelle per ragazzini, girando sul pavimento, quando all’improvviso è caduto addosso al cane, che inizia ad abbaiare. In quel momento in casa mia c’erano altri amichetti. Si spaventa, sale subito sul tavolo della cucina, afferra il caricabatterie e lo tira contro di lui che, sotto vicino alle gambe del tavolo, a quel punto inizia ad abbaiare sempre più forte. Il piccolo che fa? Cerca di saltare sulla cucina dal tavolo, ma non fa che peggiorare la situazione perché, all’improvviso, cade a terra finendo per schiacciare, in parte, con il suo corpo, il pastore tedesco che reagisce azzannandolo alle braccia».
Il bambino è stato sottoposto a due interventi chirurgici all’ospedale di Bergamo. «Ora, fortunatamente, sta meglio. A lui sono affezionatissima», dice la donna.
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