Cronaca / Tirano e Alta valle
Domenica 11 Ottobre 2015
«Bentornato a Bormio don Alessandro»
Don Alberti è il nuovo arciprete: ad accoglierlo in piazza del Kuerc tutta la città e il clero locale Per lui è un ritorno: era stato qui fino al 2007 prima di partire in missione. «La vita cristiana è dare il massimo»
Grande festa, ieri a Bormio, per l’ingresso del nuovo arciprete don Alessandro Alberti che torna nella Magnifica Terra dopo otto anni. Tantissime le persone che l’hanno accolto con entusiasmo e sorrisi ricordando quanto bene aveva fatto per la comunità quando, novello sacerdote, nel 2002 fu destinato alla parrocchia di Bormio dove restò come canonico sino al 2007.
Poi un’esperienza in missione ed ora il ritorno in una nuova veste, quella di arciprete. Dapprima, ieri alle 15, il benvenuto a Santa Lucia, in Valdisotto; poi, alle 15.30, dalla chiesa di san Vitale ha preso il via la colorata e festosa sfilata che ha condotto il parroco in piazza del Kuerc. Dapprima la Filarmonica Bormiese, poi i rappresentanti dei reparti con i cinque gonfaloni dei vari rioni, di seguito il gruppo alpini, i rappresentanti della finanza in congedo, una miriade di bambini con dei palloncini colorati. Poi i carabinieri mentre, in piazza, ad attendere l’arrivo di don Alessandro c’erano il sindaco Giuseppe Occhi con la giunta al gran completo, la polizia locale, la finanza di Bormio. Grandi applausi per l’ingresso in piazza del nuovo arciprete anticipato dai confratelli e da una ventina di chierichetti. Ben quindici i parroci che l’hanno accolto e gli hanno dato il benvenuto; a fare le veci del vescovo, consegnando simbolicamente le chiavi della chiesa, è stato don Serafino Barberi. Il primo cittadino più che il benvenuto ha dato il bentornato a don Alessandro. «Siamo certi che, – ha detto nell’accoglierlo – come è già stato in precedenza, saprai farti apprezzare e stimare da tutti noi. Torni a Bormio dopo otto anni, forte dell’esperienza vissuta in missione; ti chiediamo, anche per questo, di aiutarci nel nostro cammino di crescita come persone e come comunità: insegnaci a cogliere l’opportunità dell’incontro con l’altro, ad abbattere atteggiamenti diffidenti per lasciare il posto ad una cultura dell’accettazione, attenta alle relazioni tra persone». E di questo il nuovo arciprete ne ha dato già un esempio lampante ieri, fermandosi lungo la centralissima via Roma a salutare gli anziani in carrozzella, dispensando a tutti sorrisi e strette di mano affettuose, “rompendo” più volte gli schemi, prestando attenzione a tutto ed a tutti invece che al rigido protocollo. Poco prima di entrare in chiesa e di fare il suo ingresso ufficiale nella comunità di Bormio si è soffermato anche a parlare con alcuni immigrati ospitati in paese; loro lo stavano fotografando con il cellulare e lui, simpaticamente, ha subito dialogato con loro.
Don Alessandro, nell’omelia, ha sottolineato come la fede «sia soprattutto un incontro continuo con Gesù. Non dobbiamo mai stancarci di cercarlo - ha detto - . Il Signore non ci chiede grandi cose ma dobbiamo guardarlo negli occhi e sapere che è nelle persone che incontriamo. La vita cristiana non è fare ed accontentarsi del minimo ma dare il massimo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA