Cronaca / Tirano e Alta valle
Martedì 15 Settembre 2015
Aprica e profughi: «Evitiamo problemi
per i nostri turisti»
«Le mie perplessità sono legate al metodo e alla tempistica utilizzate nella gestione dei profughi - scrive la Cioccarelli -. E il fatto che nessuno dell’amministrazione fosse in grado di fornire delucidazioni riguardo il numero, la situazione sanitaria e altro, non ha certo aiutato».
Fra gli ospiti dell’estate 2015 di Aprica da una quindicina di giorni ci sono anche una quarantina di profughi, alloggiati in due diversi alberghi. Una presenza che crea una certa agitazione fra gli operatori della località turistica, timorosi che tale ospitalità sia un boomerang dal punto di vista dalla promozione e che i turisti decidano di scegliere altre mete. Le preoccupazioni degli abrigotti hanno spinto il primo cittadino Carla Cioccarelli a scrivere al prefetto di Sondrio e al presidente del consiglio. Non vogliono passare per razzisti all’Aprica ma ne fanno una ragione di principio.
«Le mie perplessità sono legate al metodo e alla tempistica utilizzate nella gestione dei profughi - scrive la Cioccarelli -. L’arrivo nottetempo di queste persone ha generato una comprensibile preoccupazione e il fatto che nessuno dell’amministrazione fosse in grado di fornire delucidazioni riguardo il numero, la situazione sanitaria e altro, non ha certo aiutato». Per evitare tensioni sociali, che gia aleggiano secondo il primo cittadino, Cioccarelli propone delle linee guida ben precise. «Va definito il numero massimo di persone che ciascuna realtà è in grado di ospitare senza mettere a repentaglio l’equilibrio socio-economico dell’intera comunità. È necessario che tutti siano obbligati ad aderire a questo progetto. Non sarebbe tollerabile che il potenziale turista facesse una scelta sul suo luogo di villeggiatura basandosi sulla presenza o meno dei profughi nella località stessa. Sono già troppe le discriminazioni con altre realtà, magari con statuti speciali che sono sistematicamente tutelate e protette». Il terzo pilastro per non incorrere più in simili problemi, secondo Cioccarelli è quella di togliere ai privati la facoltà di poter decidere di ospitare i profughi a prescindere da qualsiasi altro dettaglio. «Non è assolutamente tollerabile che una scelta che può avere impatti così pesanti sulla vita di un’intera comunità possa essere presa autonomamente da soggetti privati che in questa tragedia intravedono solo possibilità di lucro. Normalmente sono imprenditori a cui interessa il guadagno immediato che non hanno rapporti personali con la comunità e che non hanno investito nel paese e non hanno nulla da perdere».
Questa la proposta finale del sindaco: «La gestione di questa emergenza deve necessariamente passare dalla parte pubblica, in modo che queste persone possano essere accolte, tutelate, non ghettizzate. La loro permanenza deve rappresentare un costo e un’opportunità uguale per tutti. Fornisco la mia disponibilità a collaborare, ma qualora permanesse lo stato di gestione attuale preannuncio il mio totale dissenso».
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