Aprica, la bombola caduta da un elicottero sulla pista era vuota

Si è strappata la rete che la portava. L’azoto liquido serve a innescare le esplosioni controllate delle valanghe

La bombola di azoto liquido che è caduta sulla pista Lago della skiarea del Palabione ad Aprica, domenica scorsa, era vuota. Per questo non è scoppiata. A ben guardare l’incidente, che si è verificato nella giornata festiva quando sono tanti gli sciatori che affollano i comprensori, ha dei risvolti quasi miracolosi. Primo perché nessuno è stato investito, travolto o urtato dall’oggetto caduto dall’elicottero in volo; secondo perché nell’impatto sul suolo questo non è scoppiato essendo vuoto; diversamente le conseguenze per chi era nelle vicinanze sarebbero potute essere diverse.

Sono le nuove informazioni che trapelano dopo l’accaduto che è balzato agli onori della cronaca grazie ad un video che un turista straniero ha postato su Instragram in cui si vedono l’elicottero transitare poco sopra il tracciato del Palabione e poco dopo l’oggetto metallico e luccicante cadere sulla pista con un tonfo che ha sollevato neve e creato un solco e poi scivolare a valle come un siluro davanti agli sciatori attoniti. Per fortuna nessuno era sulla traiettoria della bombola e, quindi, nessuno si è fatto male. La pista Lago, poco sotto il rifugio Cai Valtellina, fa una curva per cui la bombola è finita nel bosco sottostante, senza – anche qui è una fortuna – raggiungere la pista che collega la Magnolta col Palabione che si trova poco più giù.

Si apprende, inoltre, che la rete che conteneva questa e altre bombole si è strappata e ha fatto fuoriuscire uno solo dei carichi che erano contenuti all’interno. Quanto al perché l’elicottero fosse in volo, evidentemente erano in corso lavori quel giorno. Le bombole in questione, infatti, servono ad innescare il Gazex che è un sistema permanente di distacco preventivo di valanghe. Il principio di funzionamento consiste nella detonazione di una miscela di gas – ossigeno e propano - all’interno di un esploditore adeguatamente studiato e ancorato al terreno nella zona di distacco della valanga, cioè nei versanti nei quali si formano accumuli spontanei in prossimità delle piste da sci.

La Sita, la società degli impianti di risalita del Palabione-Magnolta, conferma che «gli operatori di Elitellina stavano trasportando le bombole al deposito che abbiamo all’arrivo della pista Valletta. Altro non sappiamo. Nessuna segnalazione ci è arrivata, in seguito, da parte degli sciatori rispetto a quanto accaduto». Dal canto suo la società Elitellina, contattata, non rilascia dichiarazioni e deporrà nelle sedi opportune. È probabile che seguiranno accertamenti sulla rete che si rotta, sulle eventuali responsabilità del pilota e della società di trasporto.

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