Cronaca / Tirano e Alta valle
Domenica 15 Novembre 2015
«Agghiacciante
Scene del genere
non si cancellano»
I testimoniAmanda Tarabini, classe ’73, di Sondalo
«Siamo in guerra, ma l’Isis non fermerà le nostre vite»
Era una tranquilla serata, venerdì nella sua abitazione di Sondalo, per Betty Gobbi Frattini. Un buon film, ma poi il tg straordinario annuncia gli attentati nel cuore di Parigi e potete immaginare come il cuore di questa mamma sondalina che ha la figlia Amanda a Parigi abbia iniziato a sobbalzare. «L’ho immediatamente chiamata sul cellulare e solo quando mi ha detto che era in casa e non c’erano rischi per lei e i suoi bambini mi sono tranquillizzata - racconta -. Sono appena rientrata da Parigi perché a fine ottobre le scuole chiudono e i gli scolari hanno due settimane di vacanza e quindi sono andata godermi i miei due nipotini. Con Amanda siamo anche andate a teatro, se ci penso ho ancora i brividi».
«Avrei dovuto uscire anch’io»
La figlia Amanda Tarabini, classe ’73, abita ad una ventina di minuti di metro dal centro, anni fa invece risiedeva a place de la République: « Sarei dovuta uscire a cena con gli amici ieri sera, ma poi i bambini erano stanchi e quindi al rientro a casa alle 21.30 ho preferito restarvi, ma quando ho saputo degli attentati dai messaggini degli amici mi sono subito spaventata. Ho chiamato gli amici e stavano bene». Ma di amici Amanda, anestesista-rianimatore, dal 2001 a Parigi in città ne ha tanti: «Mi sono spaventata perché un mio collega abita nella zona degli attentati ed è solito prendersi la birra la sera nel locale nel quale sono stati uccisi i clienti. Dapprima non mi rispondeva, poi finalmente l’ha fatto. Non era sceso al bar, ma dalla finestra di casa ha visto tutto: gli assaltatori che con i kalashnikov in pugno hanno sparato alla gente, scene agghiaccianti che non potrà mai cancellare».
Racconti da brivido
Testimonianze da brivido: «Un mio collega era in tribuna d’onore allo Stade France e ha visto da vicino come sia cambiata la faccia del presidente Hollande quando è stato informato di quanto era accaduto. Mi ha detto che la Polizia è stata molto professionale perché non ha creato panico e nessuno allo stadio si è accorto di quello che accadeva fuori». E per il medico collega di Amanda la serata avrebbe potuto assumere contorni drammatici: «Suo figlio sarebbe dovuto andare al Bataclan, ma l’amico che doveva accompagnarlo era stato punito dai genitori e quindi non sono potuti andare». Ieri mattina le scuole erano chiuse come tutti i sabati e Amanda ha accompagnato il figlio maggiore, di 9 anni, al campo da tennis per i corsi, ma era chiuso: «Gli ho spiegato quello che era accaduto , degli attentati, ma gli ho detto di stare tranquillo perché tutti i cattivi erano morti. In queste ore sono preoccupata di essere chiamata in servizio: è stato adottato il Piano Bianco e tutti i medici sono reperibili anche se io lavoro in una clinica privata. Questa notte non ho dormito. Siamo in guerra, ma l’Isis non ci fermerà, non otterrà mai di determinare le nostre vite, le nostre scelte».
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