Cronaca / Tirano e Alta valle
Giovedì 10 Marzo 2016
Addio dottor Magi, anima del Morelli
Si è spento uno dei medici più conosciuti dell’ospedale, per quasi 20 anni a capo dell’Ortopedia. Il ricordo di Mescia: «Quando lo scelsi non era un luminare, ma amava sperimentare e non si fermava mai»
È mancato alle 2,30 della notte fra martedì e mercoledì, nel letto di ospedale di Londra dove si trovava ricoverato, dal primo marzo scorso, Massimo Magi, 78 anni, originario di Parma, ma sondalino d’adozione, dato che, dal settembre del 1975 al maggio del 1995, per quindi 19 anni e 9 mesi, ha ricoperto l’incarico di primario di Ortopedia al Morelli di Sondalo. Lasciando un segno indelebile in tutta la comunità sondalina, e non solo, in tutto il personale medico e paramedico del suo reparto, e certamente in chi l’aveva fortemente voluto nel ruolo, a suo tempo, intravedendo, in lui, una figura di spessore, aperta alle potenzialità delle tecniche chirurgiche che venivano avanti, tanto da creargli, praticamente su misura, una divisione di Chirurgia del ginocchio e artroscopia sempre dentro il Morelli.
Il riferimento è a Luigi Mescia, in quegli anni alla guida del Morelli di Sondalo, che, ieri mattina, appena appresa la notizia della scomparsa dello storico primario, l’ha comunicata con profonda commozione. «Sono davvero affranto – ha assicurato – perché Magi, per me, era oltre che un grande professionista, un grande amico. Abbiamo percorso tanta strada insieme e, lui, con le sue capacità, la sua dedizione, la sua determinazione, la sua apertura al nuovo, ha saputo fare cose impensabili, per l’epoca, a Sondalo, e, da autentico pioniere qual era ne ha fatto un ospedale e un reparto pilota a livello nazionale».
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