Cronaca / Tirano e Alta valle
Martedì 17 Novembre 2015
«Addio all'uomo
che ha fatto Aprica»
Don Claudio: «È stato un sindaco decisivo, ha svolto il suo ruolo con competenza e dedizione». Il funerale al santuario per contenere tutte le persone
Non mancava nessuno ieri ad Aprica per dare l’estremo saluto ad Attilio Bozzi, fondatore degli impianti di sci negli anni Cinquanta e sindaco per tre amministrazioni consecutive dal 1960 al 1975, contribuendo negli anni Settanta a trasformare il passo da una località agricola ad una stazione turistica fra le più blasonate.
L’autorevolezza che il paese gli riconosceva si è vista tutta ieri pomeriggio: una fiumana di persone ha preso parte alle esequie al punto che, per accogliere tutti, si è resa necessaria l’apertura del santuario di Maria Ausiliatrice, il tempio mariano più capiente rispetto alla parrocchiale dei santi Pietro e Paolo.
E così ad accompagnare il feretro per il suo ultimo viaggio c’erano in divisa gli alpini, i maestri di sci, le società degli impianti di risalita, gli sci club, i vigili del fuoco, il soccorso alpino, il coro Gambuer, il Cai, il corpo forestale, l’associazione anziani, tante persone gravitanti nel mondo dello sci provenienti da tutta la provincia, oltre che naturalmente i concittadini di Bozzi e la giunta comunale, guidata dal sindaco Carla Cioccarelli in fascia tricolore.
D’altra parte Bozzi, spentosi venerdì all'età di 94 anni, è una figura ormai storica, ammirata e citata come esempio di attivismo lungimirante e attaccamento al lavoro, è stato per oltre mezzo secolo il più rappresentativo fautore del progresso dell’impiantistica locale, in particolare della zona del Palabione.
Ma il ruolo più importante rivestito dal cavalier Bozzi è stato quello di sindaco, che «ha svolto con passione, competenza e spirito di servizio - come ha sottolineato il parroco, don Claudio Rossatti che ha concelebrato la messa insieme al parroco emerito, don Augusto Azzalini - Bozzi si è speso per realizzare un progetto che rendesse il paese di montagna più accogliente per i turisti. Siamo qui in tanti a testimoniare l’affetto e la gratitudine per quello che Bozzi ha fatto. Il suo ruolo è stato decisivo, seppure lui sia sempre stato schivo di onori, contento di aver servito i suoi concittadini».
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