Cronaca / Tirano e Alta valle
Mercoledì 05 Dicembre 2018
Addio al medico “europeo”
con il cuore nella sua Aprica
È scomparso a Teglio, a 89 anni, il dottor Giulio Carugo, che per molti anni fu medico condotto del borgo retico. Nativo di Aprica, nel 1955 si laureò in medicina a Pavia, primo del suo paese, specializzatosi in anestesia, lavorò per dodici mesi con borsa di studio al Forlanini di Milano.
Andò a Parigi, all’Hopital Foch e al Centre Medico Chirurgical Le Val d’Or per altri quattro anni e da lì a Boston, come clinical fellow in anestesia al Massachusetts General Hospital, rimanendovi per un anno, fino al 31 dicembre 1960. Preziose esperienze professionali, che probabilmente avrebbero potuto consentirgli di fare molta strada altrove. Ma lui nel 1961 a 32 anni decise di restare nella sua terra, ed esercitare come medico condotto a Teglio, dove si stabilì insieme a Helen, la moglie francese, che aveva conosciuto nel periodo trascorso a Parigi.
Della sua esperienza americana raccontava: «Ero a Boston nel novembre del 1960, prima di ripartire per l’Italia, quando John Fitzgerald Kennedy è tornato dopo la campagna elettorale, prima delle elezioni. Una grandissima festa. Posso dire di aver assistito all’ascesa del primo e finora unico presidente cattolico della storia degli Stati Uniti, che voleva un’America diversa, senza barriere». E ancora: «Mi considero, in primis, aprichese. Però più che italiano, mi sento europeo, anzitutto. La mia è una famiglia ricca di nazionalità. Ho una moglie francese, mio figlio, che è docente universitario e ricercatore di bioinformatica a Pavia e Vienna, ha sposato una slovena; una delle mie figlie un altoatesino di lingua tedesca, un’altra un ingegnere che ha lavorato con tante multinazionali, ha doppio passaporto. In casa con Helen parliamo francese. A Natale, cascasse il mondo, ci ritroviamo tutti qui, in questa sala. È una bellissima festa, stiamo tutti insieme in una piccola Europa casalinga».
Qualche anno addietro in una cerimonia officiata dal sindaco Carla Cioccarelli, il suo paese conferì a Giulio Carugo la cittadinanza onoraria. Riconoscibile per i suoi monumentali baffi di tipo quasi asburgico, era un assiduo frequentatore delle cene proposte dell’Accademia del pizzocchero. «Era un uomo saggio e un grande amico, che è riuscito a vivere intensamente - ricorda Rezio Donchi -. Fino a dieci giorni addietro e ne sono onorato, quotidianamente bevevamo il caffè insieme. Fino a 20 giorni addietro con la moglie su una Panda andava a prendersi il caffè a Poschiavo».
Le sue ceneri saranno tumulate ad Aprica, dove la famiglia si ritrovava. Attorno al padre Luigi e mamma Rosa, maestra elementare - il ricordo è vivo anche in chi scrive, che la famiglia Carugo aveva conosciuto fin da bambinetto - si riunivano i fratelli Luisa, Augusto, Giulio, Domenico e Mariolina. Risiedeva a Teglio, ma il suo paese orobico gli è sempre rimasto nel cuore. I funerali si terranno in Santa Eufemia mercoledì alle 16,30, ma, come detto, le ceneri torneranno nella sua Aprica.
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