Cronaca / Tirano e Alta valle
Martedì 05 Gennaio 2016
Acqua non potabile: «Avvisi sulle fontane,
nessuno li ha letti»
Alcuni abitanti delle frazione telline di Ligone e Santa Maria negli ultimi giorni di dicembre hanno utilizzato per fini alimentari e bevuto l’acqua del rubinetto, non sapendo che il Comune aveva emesso un’ordinanza di non potabilità
Alcuni abitanti delle frazione telline di Ligone e Santa Maria negli ultimi giorni di dicembre hanno utilizzato per fini alimentari e bevuto l’acqua del rubinetto, non sapendo che il Comune aveva emesso un’ordinanza di non potabilità dell’acqua. Ora, preoccupati per avere ingerito acqua non potabile, sono arrabbiati col Comune di Teglio perché, secondo loro non li ha avvisati adeguatamente. Ma ecco il racconto dei fatti dai protagonisti della vicenda. «Con grande sconcerto la sera del 31 dicembre siamo venuti a conoscenza della presenza di un cartello datato 29 dicembre, affisso alle tre fontane presenti nel borgo - rivelano i cittadini -. Nel cartello l’amministrazione comunale ordinava il divieto dell’uso alimentare dell’acqua nelle zone di Ligone e San Rocco. L’uso è consentito solo per la pulizia delle persone e delle cose». Nella comunicazione erano spiegate anche le ragioni della non potabilità dell’acqua, dovuta all’immissione di acqua non controllata nelle vasche di raccolta, provvedimento causato dalla siccità.
«Siamo scandalizzati che l’avviso del Comune, che doveva essere recapito a ogni abitazione, sia stato affisso alle fontane, che nessuno di noi utilizza in questa stagione. L’amministrazione comunale dovrebbe sapere che nessuno di noi va al pozzo ad attingere l’acqua, perché le nostre abitazioni ristrutturate sono dotate di acqua potabile. Ognuno di noi ha utilizzato l’acqua del rubinetto per diversi giorni, non sapendo che non fosse potabile. Il comportamento dell’amministrazione comunale è stato irresponsabile e lesivo della salute pubblica e la riterremo responsabile per eventuali conseguenze sulla nostra salute».
Il sindaco di Teglio, Elio Moretti, rifugge ogni accusa: «Sono ovviamente dispiaciuto per quanto accaduto, ma non potevamo certamente fare il porta a porta per avvisare. Come prevede la legge abbiamo dato comunicazione dell’ordinanza sul sito del Comune, all’albo pretorio e nei luoghi pubblici della frazione. Abbiamo fatto tutto secondo prassi, non c’è nulla da eccepire». Moretti spiega che di fronte alla scarsità d’acqua rilevata dalla Secam nella vasca di captazione c’era bisogno di introdurre quella del torrente La Rogna, ecco il perché dell’ordinanza.
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