A Livigno un bacino per l’innevamento
artificiale tra i più grandi d’Europa

Pensato per fornire un sistema di produzione neve che sarà utilizzata in vista delle Olimpiadi Milano Cortina 2026, ha un volume di oltre 200mila metri cubi

Sul Monte Sponda di Livigno, a quota 2.600 metri, prende forma il bacino per l’innevamento artificiale tra i più grandi d’Europa pensato per fornire un sistema di produzione neve che sarà utilizzata in vista delle Olimpiadi Milano Cortina 2026. Il bacino ha un volume di oltre 200mila metri cubi ed è supervisionato dal Commissario di Governo, Arch. Fabio Massimo Saldini e realizzato con Direzione dei Lavori interna a Società Infrastrutture Milano Cortina 2026. L’intervento comprende tra le opere accessorie un’opera di presa, sala pompe, scarico di emergenza e una rete di innevamento oltre allo scarico per la gestione ordinaria del nuovo invaso.

La costruzione del nuovo bacino idrico, che di fatto sarà una diga in materiali sciolti al coronamento di 13 metri, rappresenta un’importante fonte di approvvigionamento idrico per l’innevamento di tutta la ski area Mottolino. Inoltre, grazie al riutilizzo delle terre derivanti dalle operazioni di scavo, si sta infatti procedendo a una sistemazione delle piste e dei pendii della montagna, con successivo rinverdimento delle superfici tramite l’utilizzo esclusivo di specie autoctone, come previsto dalle attività di compensazione.

«Si tratta di un’opera maestosa, tra le più grandi d’Europa che dimostra tutta la sua sostenibilità visto il riutilizzo dei terreni da scavo per la sistemazione delle piste - ha detto Saldini - Il bacino non sarà funzionale solo ai Giochi 2026. Livigno potrà infatti attrezzare la zona per molteplici attività sportive e ludiche, come già dimostra di sapere fare in tante occasioni. L’opera è un simbolo di quella legacy che tanto perseguiamo, poiché le infrastrutture olimpiche possano diventare un’occasione di sviluppo per il territorio e per tutti coloro che avranno il piacere di scoprirlo».

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